Picchiano, imbavagliano e sequestrano il dipendente di una società a Cefalù, dove la polizia di Stato ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Termini Imerese, nei confronti di un palermitano 29enne, accusato di una rapina aggravata, in concorso con altri non identificati, ai danni di una società e di un suo dipendente, nonché del reato di sequestro di persona. Il provvedimento cautelare, eseguito dagli agenti del commissariato di Cefalù, fa riferimento a fatti commessi il 21 ottobre. Secondo quanto ricostruito, il dipendente, mentre si trovava al suo posto di lavoro, sarebbe stato sorpreso da un gruppo di 4 banditi che, con il volto coperto da mascherine chirurgiche e cappucci, avrebbero fatto irruzione nel suo ufficio. Uno dei quattro, subito dopo, con un complice, avrebbe sferrato dei pugni alla testa del dipendente per poi legargli mani e piedi con delle fascette in plastica e imbavagliarlo con del nastro adesivo.
Gli altri due complici, nel frattempo, frugando all’interno della stanza, sarebbero riusciti a trovare le due cassettine metalliche dove la società custodiva circa 14 mila euro. Oltre al denaro, rinvenuto in bagno, i quattro rapinatori sarebbero riusciti a impossessarsi anche della somma di 240 euro che l’uomo custodiva nel portafoglio. Decisivi, ai fini dell’identificazione del palermitano sono stati gli accertamenti tecnici eseguiti dalla Scientifica sulle impronte e sulle tracce biologiche repertate nel corso del sopralluogo.
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