Custodia cautelare in carcere per un 39enne accusato di avere procurato lesioni gravi al figlio di 5 anni. I fatti risalirebbero al 4 febbraio, a Scicli: la madre del piccolo avrebbe chiamato il 118 per soccorrere il bimbo riferendo che era caduto.
L’ambulanza avrebbe trasferito il piccolo al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore – Baglieri di Modica. I sanitari dopo averlo visitato, hanno subito allertato i carabinieri in quanto le lesioni e le condizioni apparse subito critiche, non sono state ritenute compatibili con una caduta accidentale dal letto: fratture di radio e ulna del braccio sinistro, di ulna del braccio destro, tibia e perone della gamba sinistra, per le quali sono stati necessari due delicati interventi chirurgici. Sono scattate immediatamente le indagini fino all’emissione del provvedimento restrittivo nei confronti del padre, considerato autore delle percosse. Le lesioni sarebbero state provocate in due distinti episodi di violenza.
Domani in carcere si terrà l’udienza di convalida e l’interrogatorio di garanzia. L’uomo comparirà davanti al gip Eleonora Schininà assistito dal suo legale, l’avvocato Rinaldo Occhipinti. L’ipotesi di reato contestata dalla procura di Ragusa – sostituto Gaetano Scollo – è di lesioni gravi e aggravate.
“Povero bimbo, aveva numerose ferite in tutto il corpo. Abbiamo subito intuito che non erano state causate da una caduta dal letto, bensì da percosse”. Dalle parole di Giuseppe Piccione e Maria Cilia, soccorritori della Seus 118, è evidente l’angoscia causata da una terribile scoperta a inizio febbraio durante un intervento a Scicli, in provincia di Ragusa, dove poi – come riportano le cronache di queste ore – è stato arrestato un uomo con l’accusa di avere picchiato il proprio bambino di 5 anni. Fondamentale è stato l’intervento dell’equipaggio della postazione “Romeo Alfa 3” del 118 di Marina di Ragusa, composto da Piccione e Cilia. “A bordo dell’ambulanza siamo andati a Scicli in seguito a una richiesta di intervento per un bimbo caduto da un letto. Arrivati a casa sua lo abbiamo trovato in pessime condizioni: aveva infatti in tutto il corpo ematomi ed ecchimosi e pure evidenti fratture a una gamba e a un braccio, tutti chiari indizi di violenze subite – raccontano i due soccorritori della Seus – abbiamo quindi avvisato la centrale operativa del 118 che si trattava di un ‘codice rosa’. Dalla centrale hanno quindi chiamato sia i carabinieri sia l’ospedale di Modica, dove nel giro di pochi minuti siamo giunti con il bimbo affidandolo alle cure degli operatori sanitari”. Il presidente della Seus, Riccardo Castro, sottolinea: “Giuseppe Piccione e Maria Cilia sono l’esempio perfetto dell’eccellenza dei soccorritori e di tutti gli operatori del 118 siciliano. Nonostante la comprensibile angoscia causata dalla vista di un bimbo sottoposto a violenze hanno mantenuto la lucidità necessaria per attivare la procedura prevista in questi casi. Siamo orgogliosi di loro e di aver contribuito alla scoperta di un terribile caso di percosse. Un grande e affettuoso abbraccio al bimbo, gli vogliamo bene”.
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