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Ritardi nella preparazione dei farmaci oncologici Udicon Sicilia: “Situazione grave, è inaccettabile”

Ieri un gruppo di pazienti, presenti nel reparto già alle 8,30, alle 17,30 non aveva ancora ricevuto i farmaci provenienti da Agrigento, fatto che ha comportato un ulteriore ritardo nella somministrazione della terapia di oltre 2 ore

«Ferma condanna per i gravi ritardi dei farmaci oncologici». A denunciarlo è la sede di Agrigento di Udicon Sicilia, a seguito di una vicenda che da due giorni interessa i pazienti e i loro familiari del reparto di oncologia dellospedale Giovanni Paolo IIdi Sciacca.

«È inammissibile che persone già provate dalla malattia – ha dichiarato Giuseppe Mortillaro, responsabile della sede di Agrigento di Udicon – debbano convivere con langoscia di ritardi imperdonabili nella preparazione dei farmaci oncologici necessari per le loro cure». La causa sarebbe legata almalfunzionamento della camera biancadellospedale di Sciacca, un problema già segnalato dal responsabile dellUnità operativa ma che, ad oggi, non ha ancora ricevuto alcuna soluzione.

«A causa di quanto sta accadendo – ha continuato Mortillaro – un’équipe di medici e infermieri è costretta a recarsi quotidianamente allospedale di Agrigento per la preparazione dei farmaci salvavita, con tutte le difficoltà logistiche e i conseguenti ritardi che l’ emergenza comporta».

Ieri un gruppo di pazienti, presenti nel reparto già alle 8,30, alle 17,30 non aveva ancora ricevuto i farmaci provenienti da Agrigento, fatto che ha comportato un ulteriore ritardo nella somministrazione della terapia di oltre 2 ore.

«Pur comprendendo e apprezzando la professionalità e limpegno che gli operatori sanitari stanno dimostrando nellaffrontare al meglio questa situazione di emergenza – ha concluso Mortillaro – chiediamo con urgenza allAzienda sanitaria di intervenire immediatamente per ripristinare la piena funzionalità della camera biancadellospedale di Sciacca e garantire così il diritto alla salute dei nostri concittadini. Questa non è la sanità che i cittadini si aspettano e meritano. Ci riserviamo di intraprendere ulteriori azioni a tutela dei diritti dei pazienti qualora la situazione non dovesse risolversi in tempi brevi».


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