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A Palermo aumenta imposta soggiorno, 5 euro per hotel lusso

La delibera è propedeutica all'approvazione del piano di riequilibrio che l'amministrazione dovrà varare entro la fine di questo mese

Il consiglio comunale di Palermo ha approvato le nuove tariffe dell’imposta di soggiorno. La delibera, che è stata votata a maggioranza dal Consiglio comunale, è propedeutica all’approvazione del piano di riequilibrio che l’amministrazione dovrà varare entro la fine di questo mese. In aula c’era anche il vicesindaco Carolina Varchi che ieri aveva ottenuto in giunta il via libera al bilancio. Il termine per la sua approvazione è il 31 luglio.

Dopo le assenze di ieri, che avevano costretto il presidente Giulio Tantillo, a rilevare la mancanza del numero legale e chiudere i lavori d’aula, stamani la maggioranza di centrodestra si è presentata compatta con l’obiettivo di approvare la delibera.

Per gli alberghi la tassa va da 1 euro (strutture con una sola stella) a 5 euro per gli alberghi di lusso. Per le strutture extralberghiere e per le locazioni brevi (per un uso abitativo non superiore ai 30 giorni) la tassa è 2 euro a notte.

L’approvazione delle nuove tariffe, assolutamente in linea con la media delle prime dieci città d’Italia, –  afferma il vice Sindaco di Palermo e parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi – comporterà maggiori introiti nelle casse comunali. Con l’entrata in vigore del Codice Identificativo Regionale (Cir), strumento fortemente voluto da Fratelli di Italia, per censire le strutture che offrono on line i propri servizi, Palermo ha già registrato quest’anno il 47.6% di strutture in più. Ciò significa che questa imposta – totalmente autobilanciante – senza intaccare il bilancio dell’ente, consentirà di fare interventi a garanzia del decoro urbano nelle zone maggiormente frequentate dai turisti. Ciò consentirà di potenziare i servizi offerti e, più in generale, sviluppare la grande vocazione turistica della città che per storia e cultura può ambire a incrementare le presenze turistiche, durante tutto l’arco dell’anno, dando un forte impulso al tessuto economico”.

Il voto della delibera sulla tassa di soggiorno di oggi – dice l’assessore al Turismo, Sport, Impianti sportivi e Politiche giovanili, Sabrina Figuccia – certifica un deciso cambio di passo per questa città. Quello che l’amministrazione ha messo oggi in campo grazie al lavoro di concertazione con le associazioni di categoria del settore turistico non è solo un adeguamento delle tariffe della tassa di soggiorno, ma è soprattutto l’inizio di un nuovo percorso, che tiene conto di precise linee guida per la spesa dei proventi della tassa stessa. La tassa di soggiorno verrà letteralmente reinvestita per il rilancio del turismo in città, in un’ottica di decoro e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e storico. La quinta città d’Italia ha bisogno di farsi trovare pronta rispetto ai flussi turistici in costante aumento e per farlo l’amministrazione guidata dal Sindaco Lagalla farà un uso funzionale della tassa di soggiorno“.

È grazie al prezioso lavoro d’aula che oggi si riesce a posticipare la decorrenza al primo ottobre dell’aumento proposto dall’amministrazione Lagalla all’imposta di soggiorno, attraverso la condivisione di un emendamento partito dai banchi dell’opposizione, sottoscritto dalla maggioranza e condiviso dall’amministrazione“, affermano, dal canto loro, i consiglieri e le consigliere comunali di Progetto Palermo, Partito Democratico, Azione, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto. “In questo modo – aggiungono – è stato possibile raccogliere le esigenze rappresentate dalle associazioni di categoria, che ringraziamo per il loro costruttivo contributo. Vigileremo adesso affinché l’uso dei proventi di questa tassa sia realmente destinato a migliorare i servizi turistici e rendere ancora più attrattiva la nostra città. Era questo il senso dell’ordine del giorno da noi presentato e bocciato dalla maggioranza, con cui chiedevamo altresì di impegnare l’amministrazione attiva al confronto con gli operatori del settore anche sull’utilizzo del gettito dell’imposta”.


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