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“Abbiamo dormito in 12 dentro un vagone per 4 pur di scappare. A mia figlia non ho spiegato quasi nulla”, Natalya arrivata in Sicilia racconta gli orrori della guerra in Ucraina

Natalya e la figlia Anna scappano da Karchiv, una città rasa al suolo dalle bombe

“Non riesco a smettere di sorridere. Lo faccio da due giorni: da quando ho realizzato che davvero stavo riuscendo a scappare dai bombardamenti a Kharkiv”. Un’emozione visibile quella di Natalya Miterieva, la prima donna Ucraina arrivata a Siracusa assieme alla figlia Anna di 8 anni.

“A lei non ho spiegato nulla – dice – Le ho solo detto che stiamo viaggiando per andare a trovare qualcuno, e quando lei mi chiede se torniamo io rispondo che non lo so”. 

Nei suoi racconti il terrore delle bombe, l’orrore della casa distrutta e l’apprensione per i genitori e gli amici che non hanno voluto abbandonare la propria patria. Ad accoglierla alla stazione, la Croce rossa e l’associazione Carovana clown che, con i loro nasi rossi, si sono occupati di strappare un sorriso a chi nel cuore e negli occhi ha ancora il dramma di una guerra.

A permettere l’accoglienza, ieri alla stazione dei treni, Damiano De Simone, presidente della Consulta civica di Siracusa. Quest’ultima ha ottenuto il benestare per un accordo umanitario con il Consolato Generale di Ucraina a Napoli, favorevole alla proposta di creare una rete di privati cittadini siracusani disposti a dare rifugio a donne e bambini ma anche anziani e disabili ucraini in fuga dai bombardamenti. Una gara di solidarietà che testimonia il grande cuore dei siracusani.


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