Sono sbarcate a Porto Empedocle le salme di undici vittime di due naufragi al largo delle coste di Lampedusa. Le bare, fra cui quella di una bimba di sei anni, sono delle nove persone morte in seguito al ribaltamento di un barcone, mercoledì sera, in acque Sar maltesi e di altre due che hanno perso la vita il 18 marzo. Fra i cadaveri, trasferiti da Lampedusa, anche quelli di tre ragazze: una di 16-17 anni, una di 17-20 anni e l’altra di 15-17 anni.
La procura di Agrigento ha dato il via libera sia al trasferimento sia alla sepoltura. Ad accogliere i feretri, fra gli altri, il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il questore Tommaso Palumbo e alcuni sindaci della provincia, fra cui quello della città dei Templi Franco Micciché e di Favara Antonio Palumbo. Don Giuseppe Cumbo, vicario dell’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano, ha celebrato una piccola funzione affidando le vittime “alla misericordia del Padre, affinché possano vivere quella beatitudine che hanno cercato di raggiungere partendo dai Paesi di origine. Possano ricevere – ha aggiunto – la beatitudine nell’abbraccio misericordioso di Dio“.
Presente anche l’Imam. Il prefetto Romano, intanto, ha annunciato la creazione di un cimitero islamico in provincia di Agrigento. “Stiamo lavorando – ha detto – anche se speriamo che non sia necessario, un camposanto islamico. Un cimitero che servirà anche per gli islamici presenti regolarmente in questa provincia che hanno manifestato di recente la necessità e la disponibilità a collaborare alla realizzazione“. Il prefetto aggiunge: “Sarà creato infatti a spese della comunità islamica. Sarà una piccola realizzazione, ma sarà un segno anche di integrazione“.
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