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Accusato di danno erariale, confermata l’assoluzione di un ex assessore regionale

Il giudizio è stato promosso dalla procura sulla base di quanto statuito dalla sentenza con cui la Sezione lavoro del tribunale aveva dichiarato illegittima la nomina, accogliendo il ricorso proposto da un partecipante alla procedura di selezione

La sezione d’appello della Corte dei conti per la Regione siciliana conferma l’assoluzione dell’ex assessore regionale Maurizio Croce per il presunto danno erariale di 462.175 euro connesso alla nomina del direttore generale dell’Arpa Sicilia del 19 maggio 2017, Croce, allora assessore regionale al Territorio ed Ambiente, aveva indetto la procedura per il conferimento dell’incarico di direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente per il quinquenno 2017/2021. A seguito delle varie fasi della procedura, tra cui la predisposizione di una rosa di idonei da parte di una commissione di esperti, Croce aveva il direttore generale dell’Arpa Sicilia sulla base di una scelta fiduciaria e discrezionale.

Con atto di citazione in giudizio, la procura regionale della Corte dei conti ha contestato a Croce il danno erariale corrispondente alle retribuzioni corrisposte. Il giudizio è stato promosso dalla procura sulla base di quanto statuito dalla sentenza con cui la Sezione lavoro del tribunale aveva dichiarato illegittima la nomina, accogliendo il ricorso proposto da un partecipante alla procedura di selezione.

La procura contabile ha contestato la legittimità della nomina in ragione dell’asserita carenza del requisito esperienziale consistente nell’aver rivestito per almeno un quinquennio il ruolo di direttore tecnico o amministrativo di “enti o aziende pubbliche o private di dimensione economica e strutturale assimilabile a quella dell’ente interessato dello svolgimento dell’incarico”.

Secondo l’accusa, era statop nominato in ragione di un pregresso legame di amicizia. Croce, con gli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Ester Daina, ha contestato la citazione della procura, evidenziando l’insussistenza dell’elemento psicologico della colpa grave, rilevando che l’applicazione del requisito esperienziale risultava quantomeno controversa con rifermento alla nomina del direttore generale dell’Arpa, e che la nomina non fosse stata condizionata da presunti legami amicali, ma dall’esperienza maturata dal manager nel settore delle verifiche di impatto ambientale. I difensori hanno anche sostenuto che che la Corte d’Appello di Palermo aveva ritenuto la nomina esente da profili di illegittimità. Con sentenza, la Corte dei conti ha assolto Croce, affermato il carattere fiduciario della nomina e ritenuto adeguatamente motivata la designazione. La pronuncia del giudice di primo grado è stata appellata dalla procura regionale davanti alla Sezione Giurisdizionale di Appello della Corte dei conti e il giudice di Appello, in esito alla udienza pubblica del 23 novembre 2023, ha confermato la sentenza di assoluzione, evidenziando come spettasse alla commissione di esperti la verifica del possesso da parte dei candidati dei requisiti prescritti dalla normativa vigente chiarendo, inoltre, che Croce fosse tenuto a conferire l’incarico ad una delle personalità ritenute idonee sulla base di considerazioni di tipo fiduciario. La Sezione di Appello ha ritenuto esente il Croce da responsabilità, liquidando in suo favore le spese legali quantificate in 5 mila euro.


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