Era accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per avere condotto una imbarcazione con 52 migranti a bordo. Un tunisino di 31 anni, difeso dall’avvocato Massimo Garofalo, del Foro di Ragusa, è stato assolto dal Tribunale collegiale di Ragusa (Ignaccolo, Manenti, Rabini). Lo sbarco di 47 migranti a Pozzallo risale al 9 luglio 2019. Gli altri 5 per emergenze mediche erano sbarcati a Lampedusa a bordo della motovedetta della Guardia costiera che aveva soccorso l’imbarcazione alla deriva e senza, in quel momento, nessuno al comando.
Il resto dei migranti era stato trasbordato sulla motovedetta della Guardia di finanza che poi avrebbe completato il suo viaggio a Pozzallo. Gran parte di quei migranti provenivano da Tunisia e Costa d’Avorio e c’era un solo cittadino di origine marocchina; avevano riferito di essere stati rinchiusi nelle cosiddette connection house, per parecchio tempo. Nelle motivazioni della sentenza che assolve l’uomo per non avere commesso il fatto, sono evidenziate delle discrasie nel racconto di un testimone, che nel corso del tempo aveva dato versioni diverse dei fatti, e che oltre a questo aveva anche fornito in prima battuta, una data di nascita falsa, il che ne minava l’attendibilità. Altri due testi indicavano l’imputato come colui che guidava l’imbarcazione: non sono stati più rintracciati dopo che si sono allontanati dalla struttura di accoglienza in cui erano stati trasferiti e non hanno potuto quindi confermare in aula quanto dichiarato. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione oltre a 780 mila euro di multa. Il Tribunale collegiale ha pronunciato sentenza di assoluzione.
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