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Acqua: 463 euro spesa media in Sicilia, dispersione 67% Siracusa

Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Sicilia, si va dai 746 euro di Enna ai 244 di Catania

E’ di 463 euro la cifra spesa nel 2021 da una famiglia siciliana per la bolletta idrica (460 euro la media nazionale), con un aumento dell’1,3% rispetto al 2020. A dirlo, nella Giornata mondiale dell’acqua, è l’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto «Re-User: usa meglio, consuma meno», finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico (legge 388/2000), che pubblica i dati sulle tariffe medie per famiglia applicati nel 2021 su base territoriale. A Siracusa, sempre secondo lo stesso studio, la cifra spesa è invece di 341 euro (senza alcuna variazione rispetto all’anno precedente).

Frosinone resta in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più cari con una spesa media a famiglia di 847 euro, mentre Milano conquista la palma di capoluogo più economico con 162 euro, seguita da Trento con 163 euro. Gli incrementi più elevati si registrano a Savona, Matera e Potenza: per tutte e tre le città la variazione all’insù è del 13,5%. La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (€183), quella con la spesa più elevata è la Toscana (729 euro, +2,7%.).

Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Sicilia, si va dai 746 euro di Enna ai 244 di Catania. La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “Re-User: usa meglio, consuma meno”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 388/2000 – anno 2021). Le tariffe sono indicate rispetto a una famiglia tipo di tre componenti ed un consumo annuo di 192 metri cubi. Con un uso più consapevole e razionale di acqua, pari a 150 mc invece di 192 mc l’anno, una famiglia siciliana risparmierebbe 132 euro l’anno.

In riferimento ai soli capoluoghi di provincia italiani, emerge che a livello nazionale va dispersa il 36% dell’acqua immessa, con evidenti differenze fra le singole regioni e anche fra i singoli capoluoghi della stessa Regione. In Sicilia, ad esempio, si passa dal 67% di Siracusa, dato più alto in Sicilia al 32% di Enna e Caltanissetta.


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