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Aerolinee Siciliane SpA si costituirà parte civile nel processo contro i vertici Ast

In riferimento all’inchiesta per la start up della compagnia aerea dell’azienda strumentale della Regione Siciliana

Aerolinee Siciliane SpA si costituirà parte civile nel processo contro i vertici Ast, in riferimento all’inchiesta per la start up della compagnia aerea dell’azienda strumentale della Regione Siciliana.

La storia della compagnia aerea siciliana nasce con una richiesta riservata di elaborare un progetto per dotare la Regione Siciliana di un vettore, indirizzata a Luigi Crispino. L’idea fu di rendere i siciliani diretti proprietari della loro compagnia di bandiera e senza spese per la Pubblica Amministrazione. Per la valutazione del progetto furono molti gli incontri con un assessore regionale, presso un importante studio legale. Dopo la valutazione di una società di consulenza di fiducia del Presidente della regione, nessuno ha dato più notizie. A seguito di comunicazioni verbali dirette che lasciarono intendere un uso strumentale e non economico del progetto, Luigi Crispino ritirò la disponibilità di collaborazione con la Regione e diffidò chiunque dall’utilizzare l’idea progettuale. In seguito, il progetto fu ceduto ad Aerolinee Siciliane SpA, in cambio della garanzia che il progetto sociale di Aerolinee Siciliane non cambiasse.

“Scopriamo oggi che, nonostante la diffida di allora, la Regione Siciliana, attraverso Ast e Ast aeroservizi, proseguì nell’esecuzione del piano, mettendo in conto la spesa di 2,4 milioni di euro per consulenze non necessarie e non previste nel progetto originario. Quel tentativo ha assunto oggi anche rilevanza penale. Di conseguenza, Aerolinee Siciliane – ha dichiarato Luigi Crispino, presidente della SpA – unica titolata a eseguire quel progetto, si costituirà parte civile nel processo per gli episodi di corruzione di AST, con particolare riferimento alla start up della compagnia aerea. La Regione Siciliana, ente gestore degli aeroporti in forma diretta o indiretta, si era messa in competizione con la nostra iniziativa, probabilmente distorcendo il mercato, considerato che ci è stata negata la disponibilità di un’area tecnica all’aeroporto di Catania e un’area tecnica per la realizzazione di un centro di manutenzione all’aeroporto di Comiso”.

Aerolinee Siciliane afferma con serenità che sulla compagnia di bandiera tutti i siciliani “dovrebbero essere uniti per realizzare un unico progetto. Al momento, circa due miliardi di spesa dei siciliani per biglietti aerei prendono la via dell’Irlanda, dell’Ungheria, della Spagna, del Regno Unito, solo in minima parte la via di Roma. Ad oggi la Regione Siciliana consente che un fiume di denaro venga consegnato alle compagnie straniere, sotto forma di contributi degli aeroporti. Noi saremo sempre contro lo spreco di denaro. Per questo motivo, siamo certi che l’unico modo per realizzare un’impresa complessa come una compagnia aerea, sia quello del mercato. Politiche deteriori, che si sono verificate in questo incompetente tentativo della Regione Siciliana, portano immediatamente a sprechi e a inchieste. Siamo ancora in tempo per riunire tutti i siciliani in Aerolinee e realizzare un’impresa comune a tutti noi, con criteri di economicità, trasparenza, efficacia e senza questo personale politico.”


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