Almeno 2 anni per una visita specialistica in una struttura pubblica: la denuncia di una malata oncologica nel Messinese

Se si vive in Sicilia, si ha un tumore e si ha bisogno di un appuntamento urgente con uno specialista, bisogna aspettare almeno due anni. A meno che non ci si rivolga a una struttura privata. È una storia di ordinaria malasanità quella raccontata da Angela Musumeci Bianchetti, consigliere comunale di Pace del Mela, nel Messinese. “Abito in un comprensorio martoriato dall’inquinamento – spiega – e su consiglio dell’oncologo che mi segue ho contattato a novembre 2022 il numero verde per prenotare una visita da fare al più presto per problemi di osteoporosi: l’appuntamento all’ospedale di Patti mi viene prenotato alla fine del 2024, cioè fra due anni; in ambulatorio del Policlinico si va a dopo il 2024″.

Angela Bianchetti ha 64 anni, ed è stata operata di cancro al seno quattro anni e mezzo fa. È conosciuta nel territorio per le sue battaglia ambientaliste. “Qui siamo almeno in dieci ad avere il tumore. Le donne alla mia età hanno solitamente l’osteoporosi, ma le terapie che seguo dopo l’operazione l’hanno accentuata. Ho telefonato al numero verde per prendere l’appuntamento – dice all’AGI – e ho la priorità, ma il risultato è questo. Voglio ricordare che il malato di tumore ‘ha diritto all’esenzione del pagamento del ticket per farmaci, visite ed esami appropriati per la cura di cui è affetto, delle eventuali complicanze, per la riabilitazione e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti’. Ogni sei mesi faccio i controlli, e ogni anno la mammografia. Ma visti i tempi nella sanità pubblica, ci si rivolge al privato: 90 euro un’ecografia all’addome, al seno 80-90 euro, 100 euro la lastra al torace, la mammografia più di cento euro. Qualche settimana, e tutto è pronto. Chi non ha i soldi, invece, aspetta la sanità pubblica. E, nell’attesa, muore”.