Palermo, insieme a Roma, cuore della mobilitazione nazionale contro la violenza sulle donne, promossa da Non una di meno. Nel capoluogo siciliano il corteo avrà inizio alle 16.30 a piazza Indipendenza e attraverserà via Vittorio Emanuele, via Roma e piazza Sant’Anna. È passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin e altri nomi si sono aggiunti, e rimasti anonimi, di ragazze, adulte, anziane, persone trans uccise.
“Ad oggi sono 104 i femminicidi, transcidi e lesbicidi registrati nel 2024 dall’Osservatorio (https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/). È passato un anno dalla marea che lo scorso anno ha paralizzato Roma e Messina – affermano gli organizzatori – con la potenza di centinaia di migliaia di corpi: non ci siamo mai fermate, la nostra rabbia resta enorme. Scendiamo in piazza perché è sempre più urgente in questo Paese rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che ci viene imposta”.
Le “propagandate politiche a sostegno della famiglia e del lavoro femminile si rivelano per quello che sono: misure spicciole e frammentate che tagliano fuori famiglie non conformi, lavoratori precarii e disoccupati e che moltiplicano il lavoro povero e di cura, tuttora appannaggio delle donne e dei migranti con salari da fame. Le persone disabili continuano ad essere invisibilizzate, infantilizzate e disumanizzate, gli aiuti previsti sono insufficienti e non considerano la diversità delle esigenze”.
E concludono: “Scendiamo in piazza al grido ‘Disarmiamo il patriarcato’ perché abbiamo altre priorità che la logica geopolitica cancella: lottiamo contro la violenza e la cultura dello strupro che ci opprimono, contro i confini interni e esterni, contro la militarizzazione dei territori e la devastazione ambientale ormai dispiegate e presenti nel nostro quotidiano. Disarmiamo il patriarcato, per fermare la guerra, nelle case, sui corpi, sui territori e sulle nostre vite. Ci volete vittime, saremo marea”.
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