Interrogatorio di garanzia oggi nel carcere del Pagliarelli per il geometra Andrea Bonafede, prestanome di Matteo Messina Denaro. Il 59enne di Campobello di Mazara, arrestato due giorni fa, ha ‘prestato’ la propria identità almeno negli ultimi 12 mesi al boss castelvetranese catturato il 16 gennaio. È accusato di associazione mafiosa.
Il gip ha spiegato che la figura di Bonafede “appare riconducibile a quella dell’affiliato ‘riservato’ al servizio diretto del capomafia“, consentendo al boss “non soltanto di proseguire la sua latitanza, ma altresì e soprattutto di mantenere il suo ruolo di comando nell’organizzazione mafiosa”.
Indagati pure i figli di Giovanni Luppino, il commerciante di olive, autista di Messina Denaro, arrestato con lui. Nell’appartamento del figlio Vincenzo è stata trovata una ‘stanza riservata’ che è risultata vuota e in un cortile dei Luppino è stata individuata la Giulietta nera del boss acquistata con i documenti di Andrea Bonafede.
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