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Approvato il disegno di legge governativo sulle ex Province

"La riforma delle Province, con la reintroduzione dell’elezione diretta, rappresenta un obiettivo del programma di governo", dice Schifani

Approvato dalla prima commissione all’Ars del disegno di legge governativo sulle ex Province.

Il presidente della Regione Renato Schifani esprime compiacimento: “Un altro importante appuntamento – dice Schifani – rispettato dalla maggioranza. La riforma delle Province, con la reintroduzione dell’elezione diretta, rappresenta un obiettivo del programma di governo. Un nuovo modello istituzionale essenziale per la migliore gestione del territorio. Sono certo che alla ripresa dei lavori, anche l’Aula, nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica, approverà la riforma attesa da anni”.

“Abbiamo dovuto sopperire all’incapacità del governo di attuare la legge sui Liberi Consorzi procedendo alle elezioni di secondo livello ed al trasferimento delle competenze. A questo punto il ritorno alle Province ed all’elezione diretta è l’unica strada percorribile, certamente meglio del caos in cui la maggioranza Musumeci ci ha fatto precipitare”. Così il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro commenta il voto della prima commissione Affari Istituzionale che ha concluso oggi il primo iter del disegno di legge sul ritorno alle Province.

“All’inizio di questa legislatura il Pd ha presentato all’Ars un disegno di legge per l’istituzione delle Provincie. Una scelta determinata dalla necessità di colmare un vuoto riorganizzando il sistema degli enti locali in Sicilia e migliorando tutti quei servizi e quelle funzioni abbandonati in questi anni, dalla viabilità all’edilizia scolastica degli istituti superiori. In commissione abbiamo dato un contributo importante a partire dall’inserimento della doppia preferenza di genere. Adesso – conclude Catanzaro – speriamo che non ci siano ulteriori tentennamenti e che tutto questo non si trasformi nel solito slogan della maggioranza di governo”.

Il testo adesso passerà in Commissione Bilancio, per poi approdare in Aula per l’approvazione finale. Ad annunciarlo, il gruppo parlamentare della DC all’Ars e l’assessore agli Enti locali, Andrea Messina. La finestra temporale per le elezioni provinciali dovrebbe essere tra il 15 aprile e il 30 giugno 2024.

“La riforma alla quale stiamo lavorando incessantemente fin dal nostro insediamento vede l’apporto, in qualità di relatore in Commissione, del professore Antonio Barone che ringrazio – dichiara l’onorevole Ignazio Abbate, presidente I Commissione all’Ars –. Prosegue l’iter che porterà al ritorno delle province, colmando un vuoto che ha creato soltanto disservizi e stiamo rispettando la tempistica che ci eravamo dati: esitare il testo prima della chiusura estiva per essere incardinato, poi, dall’Aula per l’esame e il voto finale, che si prevede possano avvenire già a settembre, alla ripresa dei lavori. In una fase successiva lavoreremo per aumentare i settori di intervento delle ex province che riteniamo possano estendersi anche a quelli dell’acqua e dei rifiuti”.

“Onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale nella realizzazione delle grandi riforme istituzionali. Con l’approvazione da parte della I Commissione Ars del disegno di legge istitutivo delle Province – dichiara Andrea Messina, assessore regionale delle Autonomie Locali – si recupera quel rapporto con i territori che si era lacerato lasciando materie, quali la gestione delle strade e delle scuole all’improvvisazione. Con questa legge, fortemente sostenuta dal Governo regionale, i siciliani potranno eleggere direttamente il presidente della Provincia e tra i consiglieri sarà garantita la rappresentanza di genere”.

“Nei territori si tornerà al voto come un tempo – dichiara il capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace -. Una riforma fortemente voluta dalla Democrazia Cristiana, che sin dall’inizio della legislatura ha sostenuto il lavoro del presidente I Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate. Quello di oggi è un altro passo verso un processo di riorganizzazione del sistema degli enti locali in Sicilia, non più procrastinabile”.


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