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Arrestato per bancarotta, assolto ex titolare di un famoso bar di Palermo

La Procura contestava di avere provocato il fallimento e irregolarità nella gestione delle società che hanno gestito i bar di piazza Don Bosco e di Valdesi, nella borgata marinara di Mondello

La quinta sezione del tribunale di Palermo ha assolto perché il fatto non sussiste gli imputati del processo per la presunta bancarotta della società che fino al 2016 gestiva il notissimo Bar Alba, nella centrale piazza Don Bosco. Il collegio presieduto da Donatella Puleo ha anche disposto l’immediato dissequestro della società che gestisce attualmente il locale. Gli assolti sono Giuseppe Caronia e la moglie Susanna Castania, oltre ad Ermelinda Salvia, Marcello Madonia, Ermelindo Provenzani, Filippo ed Epifanio Arcara. La vicenda era iniziata nel 2018 e aveva anche visto l’arresto di Caronia, padre del deputato regionale di Noi Moderati Marianna Caronia. La Procura contestava di avere provocato il fallimento e irregolarità nella gestione delle società che hanno gestito i bar di piazza Don Bosco e di Valdesi, nella borgata marinara di Mondello. Caronia era difeso dagli avvocati Ninni Reina e Marco Lo Giudice: “Resta il dolore – dice l’imputato – per una vicenda che mi ha segnato umanamente, esposto a una violenta gogna mediatica e colpito profondamente tutta la mia famiglia, che si è però mantenuta unità nel respingere delle accuse tanto infondate quanto infamanti”. 

Per gli avvocati Reina e Lo Giudice “alla soddisfazione professionale per il risultato si aggiunge la felicità, sul piano umano, per la risoluzione della vicenda che che aveva coinvolto la famiglia Caronia”. Anche Marianna Caronia esprime la sua “felicità mista a rabbia e tristezza, perché oggi si chiude finalmente un capitolo doloroso per la mia famiglia, che ha subito un attacco gravissimo e ha vissuto un dolore che non si cancella certo con la sentenza di assoluzione. Siamo felici anche per tutti quei dipendenti il cui lavoro è stato messo a rischio ma che non hanno mai smesso di credere nella correttezza del nostro operato”.


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