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Assemblea a scuola sulla cannabis, ma irrompe la polizia. Gli studenti: “inaccettabile in una libera democrazia”

Marco Greco, coordinatore nazionale di Federazione degli studenti e componente permanente del F.A.S.T (forum associazioni studentesche ministero): "Chiederò un incontro urgente con il Ministro Valditara. Vogliamo ricordare che i ragazzi stavano svolgendo il loro ruolo nei modi e nei termini stabiliti dalla legge"

Oggi a scuola si parla di cannabis. Gli studenti vogliono approfondire ogni aspetto della questione partendo dalla normativa vigente, dal motivo del fallimento della proposta di referendum e intendono anche discutere delle conseguenze sulla salute di chi fa uso di droghe e di quanto la droga sia l’affare più grande della criminalità organizzata. Tutto normale, sembra, ma le forze dell’ordine interrompono l’assemblea degli studenti regolarmente autorizzata dall’istituto. È accaduto a Piazza Armerina.

Al centro dell’assemblea di classe congiunta dell’istituto “Majorana-Cascino”, dove due agenti della Polizia di Stato sono intervenuti a seguito di una segnalazione chiedendo le generalità dei 4 rappresentanti d’istituto che avevano organizzato l’assemblea, tra cui due minorenni.

Tra gli ospiti anche un dirigente dell’associazione “Meglio Legale”, che coinvolge parlamentari e medici, imprenditori e avvocati, giornalisti e semplici cittadini, promotrice del referendum sulla legalizzazione della cannabis e di diversi incontri sul tema su tutto il territorio nazionale. All’arrivo degli agenti in auditorium si trovavano solamente i rappresentanti d’istituto e il tecnico informatico a cui subito era stata chiesto se l’assemblea fosse autorizzata. Alla risposta affermativa sarebbero seguite le rassicurazioni della dirigente scolastica raggiunta telefonicamente. Ciononostante gli agenti hanno proceduto a identificare i quattro rappresentanti di istituto.

“Un atto che, in assenza di motivazione, rischia di risultare politicamente inaccettabile in una libera democrazia – fa sapere Marco Greco, coordinatore nazionale di Federazione degli studenti e componente permanente del F.A.S.T (forum associazioni studentesche ministero) – Chiederò un incontro urgente con il Ministro Valditara. Vogliamo ricordare che i ragazzi stavano svolgendo il loro ruolo nei modi e nei termini stabiliti dalla legge.”

La vicenda è approdata alla Camera, con gli interventi critici dei deputati del centrosinistra nel corso degli interventi di fine seduta. Ma la dirigente ci tiene a precisare che l’assemblea non è stata interrotta, è durata due ore come da programma e che l’intervento dell’associazione “Meglio legale” è stato stimolante: “io per prima ho ascoltato con grande interesse e mi sono premurata a chiamare il questore perché anche io volevo sapere le motivazioni del controllo ma mi è stato detto che c’era stata una segnalazione e che gli agenti volevano solo accertarsi che tutto fosse regolare. Sicuramente non è un comportamento usuale ma da dirigente scolastica non entro nel merito”.

Insomma: nessun intento di promuovere l’uso di cannabis -ma un confronto serio, appassionato e che per la dirigente Lidia Di Gangi, che seguiva da remoto come tutti gli studenti (ognuno dalla propria aula), “con argomentazioni interessanti, un dibattito all’altezza della situazione”.

Dalla Questura intanto nessuno commenta l’accaduto. “Questo fatto – conclude Greco – ci lascia ancora più stupiti perché in provincia di Enna ci siamo sempre distinti per la collaborazione tra Polizia e studenti”.

“L’interruzione da parte delle forze dell’ordine di un’assemblea scolastica, autorizzata, per un confronto sulla legalizzazione della cannabis è un fatto molto grave, che merita un approfondimento”, annuncia Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva, che su quanto accaduto oggi all’Istituto Ettore Majorana di Piazza Armerina “ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Istruzione e dell’Interno. L’irruzione di due agenti in borghese pone degli interrogativi su come si intende la democrazia nel nostro Paese. Ritengo il fatto molto grave perché, indipendentemente da come la si pensi nel merito, azioni come queste mettono in discussione il diritto alla manifestazione del pensiero, pietra angolare della nostra Costituzione e base della formazione degli studenti tra i banchi di scuola. E’ inammissibile che durante una assemblea di istituto, peraltro autorizzata, gli studenti ricevano la visita della Polizia”. “Ancora più impensabile è che alla domanda degli studenti perché fossero lì la risposta degli agenti sia stata ‘le domande le facciamo noi’, chiedendo le generalità a tutti gli studenti”.

“Credo che non sia mai accaduto nella storia della Repubblica che a un’assemblea studentesca regolarmente autorizzata dal Consiglio di istituto sia arrivata la Polizia per identificare i presenti. Quello che è accaduto all’Istituto Majorana di Piazza Armerina, quando gli studenti stavano discutendo della legalizzazione della cannabis, è stupefacente – afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni – Qualcuno al Viminale dovrà spiegare tutto questo zelo, dato che su questo episodio presenteremo un’interrogazione parlamentare al governo”.

Miriam Colaleo e Luca Signorelli


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