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Assolto dentista accusato di essere un boss

La Cassazione aveva però accolto il ricorso dei difensori, annullando la sentenza e oggi, nel processo "di rinvio" entrambi gli imputati sono stati scagionati

La quarta sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto Giuseppe Albanese, dentista, accusato di essere a capo della famiglia mafiosa di Caltavuturo (Palermo), e Gioacchino Martorana, di Castelbuono (Palermo). L’inchiesta in cui erano coinvolti era Black Cat con cui, nel 2016, i carabinieri arrestarono un centinaio di persone appartenenti a vari clan dei paesi delle Madonie, ai confini tra le province di Palermo e Messina. Albanese, difeso dagli avvocati Giuseppe Minà e Francesco Petrelli, era stato in carcere per un anno, dopo l’arresto, per poi essere assolto dal tribunale di Termini Imerese (Palermo), assieme a Martorana. La sentenza era stata però ribaltata in appello con le condanne a 9 anni per Albanese e a 2 anni e 6 mesi per Martorana, assistito dall’avvocato Vincenzo Alaimo. La Cassazione aveva però accolto il ricorso dei difensori, annullando la sentenza e oggi, nel processo “di rinvio” entrambi gli imputati sono stati scagionati.

Nello stesso contesto la Suprema corte aveva invece confermato 10 condanne, nei confronti di Mercurio Bisesi (10 anni); Loreto Di Chiara (11 anni e 7 mesi); Luigi Giovanni Barone (9); Nicasio Salerno (15); Rosario Lanza, Riccardo Giuffrè e Nicola Teresi (9 anni ciascuno); Antonio Marino, 4 anni e sei mesi; Salvatore Cancilla, 9 anni e sei mesi; Salvatore La Barbera 6 anni. Nel primo giudizio di appello c’erano stata anche sei assoluzioni e una dichiarazione di prescrizione. Per gli assolti la Procura non aveva presentato ricorso.


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