fbpx

In tendenza

Auteri (FdI) su Ast: “non procedere con la dismissione dell’Ast prima di un confronto con le forze di maggioranza”

"Bisogna capire se si riesce a predisporre un piano industriale in grado di rimettere in piedi una società storica come l’Ast, mantenendo gli attuali livelli occupazionali"

Non procedere con la dismissione dell’Ast prima di un confronto con le forze di maggioranza. È quanto chiede il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, in merito alla notizia secondo cui la Regione starebbe liquidando la sua partecipazione dall’Azienda Sicilia Trasporti. Il presidente, Renato Schifani, ha incaricato infatti il professore Michele Perrino, docente di Diritto commerciale al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, di preparare una relazione su un eventuale piano di dismissione.

“Non vi è dubbio che il passato Cda dell’Ast abbia commesso qualche errore e che si sia perso qualche passaggio tra le procedure di controllo dei conti dell’azienda – sottolinea Auteri – già l’ex presidente Nello Musumeci aveva ereditato una situazione debitoria pesante e aveva avviato un lavoro di recupero riducendo notevolmente il debito di Ast, ma questa gestione, con a capo Santo Castiglione, ha già portato ottimi risultati per le casse della società. Il piano economico di quest’ultimo anno ha dimostrato la capacità gestionale di questo gruppo. Le problematiche vanno affrontate e i debiti esaminati, ma bisogna premiare una gestione economica diversa che ha già portato risultati e quindi mi sembra frettolosa la scelta di mettere l’Ast in dismissione”. Sulla società peserebbero 70 milioni di esposizione debitoria (15 verso i fornitori, 20 verso l’agenzia delle entrate e 32 di scopertura bancaria verso il gestore della tesorerie) e 25 milioni di crediti vantati dall’amministrazione regionale. Da qui la scelta del governatore Schifani di non ricapitalizzare e di procedere con la liquidazione.

“Ma prima – evidenzia il deputato regionale di FdI – bisogna capire se si riesce a predisporre un piano industriale in grado di rimettere in piedi una società storica come l’Ast, mantenendo gli attuali livelli occupazionali. Quella del Governo mi sembra una decisione frettolosa e non condivisa con i gruppi parlamentari di maggioranza per questo chiedo all’assessore alla Mobilità Alessandro Aricò e al presidente Schifani di fermarsi e avviare una larga interlocuzione per tutelare azienda, lavoratori e immagine della Sicilia, considerato che la Regione detiene il 100 per cento delle quote. Serve un confronto con le forze di maggioranza prima di avventurarsi in strategie frettolose”.

Al momento il Cda Ast ha deliberato alcuni tagli consistenti in diverse città per via della carenza di fondi sarebbero 14 i comuni interessati: Siracusa, Ragusa, Acireale, Augusta, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Caltagirone, Chiaramonte Gulfi, Carlentini, Gela, Lentini, Modica, Paternò e Scicli.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni