A rendere più vulnerabile il territorio quest’anno non sono solo gli incendi, ma anche la siccità, con possibili gravi conseguenze in caso di forti piogge. Da questa premessa parte la recente direttiva dell’Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana per la mitigazione dei possibili fenomeni di dissesto. Un documento rivolto a Città metropolitane, Comuni, Consorzi, e ancora al Consorzio autostrade siciliane (Cas), Anas, Rfi, Siciliacque e Consorzi di bonifica. Si tratta, in concreto, di una lista di raccomandazioni a cui i vari enti destinatari dovranno attenersi, attivando misure di controllo del territorio, con il supporto dell’Autorità attraverso i propri organi di polizia idraulica.
Sottolineando come ormai le piogge si concentrino sempre più in intervalli di tempo brevissimi, favorendo così alluvioni ed esondazioni, la direttiva evidenzia la minore capacità di ricezione delle acque piovane a causa dell’ostruzione di fiumi e torrenti causata da tronchi, massi e altri tipi di detriti, trascinati a valle con maggiore energia a causa dei danni al suolo provocati dagli incendi.
La disposizione invita alla difesa del territorio attraverso una serie di azioni. Fra queste: la perimetrazione delle aree interessate dagli incendi, lo sgombero dei rifiuti abbandonati a ridosso degli alvei, l’individuazione dei tratti di viabilità ricadenti impropriamente nell’alveo di corsi d’acqua, l’effettuazione di un’efficace azione di vigilanza, soprattutto in caso di allerta meteo, finalizzata ad impedire l’utilizzo di guadi e attraversamenti abusivi, mediante azioni di presidio e dissuasione; la rimozione di qualsiasi ostacolo al regolare deflusso delle acque. Allo stesso tempo, l’Autorità di bacino pone l’attenzione sulle azioni di tutela e conservazione delle infrastrutture di attraversamento dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica a sostegno di strade, insediamenti o infrastrutture arginali. Tra le azioni ricordate nella direttiva per mitigare gli effetti degli incendi ci sono anche la bonifica dei siti e la verifica dell’eventuale contaminazione di falde acquifere.
L’Autorità di bacino invita a valutare le problematiche illustrate nella direttiva, eseguire le indicazioni e dare un riscontro in modo da permettere un’efficace azione di vigilanza su tutto il territorio.
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