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Avvelenò il marito col cianuro nel Palermitano, va in carcere

La moglie avrebbe ucciso il coniuge per dissapori con lui e perché avrebbe desiderato avere dei figli, cosa che con l'uomo non sarebbe riuscita a fare

Va in carcere, al Pagliarelli di Palermo, Loredana Graziano, 36 anni, condannata lo scorso 23 febbraio a 30 anni di carcere dal gup di Termini Imerese, per l’omicidio del marito Sebastiano Rosella Musico, pizzaiolo 40enne avvelenato con il cianuro il 22 gennaio 2019 nella città a 30 chilometri da Palermo. Inizialmente la morte era sembrata legata a cause naturali, ma poi le accuse dell’ex amante della donna avevano indotto alla riapertura dell’indagine e alla riesumazione della salma. Gli accertamenti sui resti del pizzaiolo avevano confermato la tesi dell’avvelenamento da cianuro.

La moglie avrebbe ucciso il coniuge per dissapori con lui e perché avrebbe desiderato avere dei figli, cosa che con l’uomo non sarebbe riuscita a fare. Effettuato dai carabinieri il trasferimento in carcere, al posto degli arresti domiciliari in cui si trovava perché madre di una bimba piccola (avuta con un altro uomo), dopo la sentenza emessa in primo grado, col rito abbreviato, che prevedeva inoltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la sospensione della responsabilità genitoriale per tutta la durata della pena e una provvisionale esecutiva di 140 mila euro ai familiari della vittima che si sono costituiti parte civile.


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