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Balneari, le associazioni si rivolgono a Schifani: “serve dialogo sulle concessioni”

Le sigle dei Balneari auspicano una ripresa di dialogo “reale e non formale” con il Governo regionale, “in linea con quanto costruito negli anni passati per censire le concessioni in atto”

Sull’annunciato decreto per le nuove Concessioni demaniali, c’è bisogno di maggiore trasparenza e concertazione”. Lo sottolineano unitariamente le Associazioni dei balneari siciliani, annunciando di voler portare la questione davanti al presidente della Regione, Renato Schifani, dopo che “per quasi un mese la lettera inviata all’Assessore al Territorio, Giuseppa Savarino, è rimasta senza risposta”. In quella nota unitaria, le sigle dei balneari (Fiba Confesercenti, Sib Confcommercio, Assobalneari, Balneari CNA e Oasi Confartigianato) chiedevano di “potere disporre della bozza del redigendo decreto, fugacemente illustrato in sede di ultimo incontro”.

La lettera porta la data del 31 gennaio e fa riferimento al tavolo tecnico convocato dall’assessore, pochi giorni prima, il 27 dello stesso mese. “In quella riunione – dicono i responsabili delle associazioni datoriali – l’assessore Savarino ha fugacemente illustrato la pubblicazione di un decreto che ‘autorizza il rilascio di nuove concessioni demaniali nei Comuni che hanno già provveduto ad approvare il PUDM, Piano di utilizzo demanio marittimo’. Da allora, però, le comunicazioni sono cessate“.

Alla nota che abbiamo inviato, rimarcando peraltro lo spirito collaborativo a un riordino complessivo del settore, non abbiamo mai ricevuto risposta”, sottolineano, stigmatizzando – nel metodo e nel merito – l’operato dell’Assessore. “Il decreto preannunciato non è così irrilevante come l’Assessore vuol fare intendere – chiariscono – Se, infatti, i Comuni in regola con il Pudm sono oggi pochi, l’atto anticipato dal Governo è da valutare alla luce della semplificazione per l’adozione stessa del PUDM disposta dall’assessorato e che nei prossimi mesi, è plausibile, potrebbe fare improvvisamente crescere il numero di km di coste da poter mettere sul mercato. Tutto questo, senza un quadro chiaro di riferimento discusso con le parti datoriali e sociali che garantisca servizi e trasparenza. Crediamo sia fondamentale individuare criteri attenti alla determinazione di “offerte animale” e punteggi che tengano maggiormente conto la qualità dei servizi proposti che l’offerta economica. I capitali non possono essere l’unico metro per l’assegnazione delle concessioni come pare essere al momento, tanto più che in Sicilia dovrebbe trovare attuazione la normativa previgente di natura pubblicistica (art 36 e seguenti del codice della navigazione) senza procedure di selezione o di evidenza pubblica, visto che si tratta di risorsa non limitata”.

Le sigle dei Balneari auspicano una ripresa di dialogo “reale e non formale” con il Governo regionale, “in linea con quanto costruito negli anni passati per censire le concessioni in atto”.


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