Su delega della Procura Distrettuale di Catania, i Carabinieri della stazione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale etneo nei confronti di un 35enne catanese gravemente indiziato di rapina in concorso.
Nel pomeriggio dello scorso 9 febbraio intorno alle 16.30 due persone che indossavano mascherine chirurgiche (una con il viso parzialmente travisato da un cappellino e l’altro, l’arrestato, con apparenti sembianze e abbigliamento femminili), avevano fatto il loro ingresso come normali clienti all’interno di una gioielleria di viale Mario Rapisardi.
Una commessa dell’esercizio commerciale, che in quel momento era impegnata con una cliente in compagnia della propria figlia minore, si sarebbe quindi avvicinata ai due per effettuare il consueto controllo del green pass ma, all’improvviso, l’individuo che sembrava essere una donna avrebbe cominciato a colpirla mentre il suo complice avrebbe estratto un teaser dalla tasca del giubbotto percuotendo anche l’altro commesso che, insieme con la collega, avrebbe supplicato i malviventi di prendere ciò che volevano senza far del male alle persone.
Inspiegabilmente i due rapinatori avrebbero continuato nelle percosse sino al tempestivo intervento del titolare che, arrivato dal laboratorio al piano di sopra, è riuscito prima a mettere al sicuro la cliente con la figlia, cercando di opporsi ai malviventi che con una spranga di ferro l’hanno colpito, procurandogli la frattura del III prossimale diafisale del radio destro, giudicata guaribile in 30 giorni.
I malviventi, che nel frattempo si erano impadroniti di un involucro contenente l’equivalente di quasi 18mila euro in preziosi, si sono garantiti la fuga prendendo in ostaggio il commesso (afferrato per il collo e rilasciato solo all’esterno della gioielleria) e fuggendo a bordo di uno scooter condotto da un terzo complice che li attendeva fuori dall’esercizio commerciale.
Di fondamentale importanza per l’efficacia dell’attività investigativa è stata la visione da parte dei Carabinieri di numerosi filmati estrapolati dall’impianto di videosorveglianza della gioielleria e di vari esercizi commerciali della zona che, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio tra le parti, ha consentito di raccogliere gravissimi indizi di colpevolezza nei confronti del destinatario del provvedimento cautelare.
Le ricerche degli altri due complici sono tuttora attive, mentre l’arrestato è stato traferito al carcere catanese di Piazza Lanza.
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