Reperti archeologici, icone e statuette settecentesche recuperati dalla Guardia di Finanza sono esposti nella mostra permanente “Materiali ritrovati. Dal sequestro alla confisca alla valorizzazione. Un esempio del territorio catanese”, allestita nella caserma “Nunzio Inzerilli” a Riposto, nel Catanese.
L’esposizione è stata inaugurata ieri dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza generale Antonino Raimondo, il comandante della compagnia di Riposto capitano Marco Burcheri, il sindaco Vincenzo Caragliano. Presenti anche la soprintendente ai Beni culturali Irene Donatella Aprile, il rettore dell’Università di Catana Francesco Priolo, il sostituto procuratore di Catania Assunta Musella.
“Questa mostra – ha sottolineato il governatore Musumeci – è un omaggio al lavoro delle forze dell’ordine e in particolare della Guardia di Finanza per essere riuscita a recuperare un vasto patrimonio culturale sottratto alla fruizione e allo Stato, ma è anche un segno evidente di collaborazione tra le istituzioni. Abbiamo la necessità di rimettere assieme questo ampio “tesoro” archeologico, che non è minore. Non si tratta solo di opere e reperti trafugati, ma anche di quelli stipati nei depositi regionali o statali. Se li utilizzassimo potremmo aprire molti altri musei. Per questo, con la Carta di Catania che abbiamo sottoscritto due anni fa, abbiamo elaborato un progetto per affidare provvisoriamente ai privati questi beni e farli fruire e ammirare anche nelle strutture ricettive. Il patrimonio culturale – ha concluso il presidente della Regione – è un motore di crescita della nostra Isola“.
La mostra – finanziata dalla Regione Siciliana, tramite l’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, e dal reparto tecnico logistico amministrativo Sicilia della Guardia di Finanza – costituisce un esempio significativo di musealizzazione dei reperti antichi, illegittimamente sottratti e detenuti da privati, restituiti alla collettività grazie all’opera di prevenzione della Guardia di Finanza e, in particolare, della Compagnia di Riposto.
I beni, dati in concessione dalla Soprintendenza etnea ai finanzieri, fanno parte di un sequestro operato diversi anni or sono in due distinte operazioni. Dapprima sequestrati e poi definitivamente confiscati per sentenza del tribunale e quindi assegnati al demanio della Regione Siciliana, come già accaduto in altri casi simili, sono rimasti fino ad oggi confinati nei depositi. Adesso vengono restituiti alla collettività.
L’allestimento è stato progettato seguendo un ordine cronologico, ipotizzando, in base alle consolidate conoscenze della costituzione dei corredi funerari di diverse epoche nel territorio siciliano, la possibile composizione originaria dei contesti. La mostra sarà visitabile su appuntamento, contattando il numero 095.931288.
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