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Bimbo morto in un pozzo: la ricostruzione della tragedia

Spetterà al medico legale stabilire le cause del decesso ma non si esclude che il piccolo possa essere deceduto per le lesioni causate dall'urto con la testa durante la caduta

È sotto shock Palazzolo Acreide, Comune montano nel Siracusano, per la morte del piccolo di 10 anni caduto nel pomeriggio di oggi dentro un pozzo profondo 15 metri e per metà coperto d’acqua. La vittima è uno dei figli di una coppia del paese, con il padre che svolge l’attività di netturbino, molto noto in questa comunità dove tutti o quasi si conoscono. Il decesso è avvenuto nel giorno della festa del patrono, San Paolo, e in segno di lutto il parroco e il comitato che si occupa delle manifestazioni legate al culto hanno deciso di sospendere i festeggiamenti. “Siamo certi di interpretare con tale decisione il sentimento di cordoglio collettivo per la perdita del piccolo Vincenzo così da poter esprimere la nostra vicinanza alla famiglia”, spiegano in una nota. Alle 22 di questa sera, è stata organizzata una veglia di preghiera per il piccolo nella Basilica.

Con il passare delle ore, emergono altri particolari su quanto accaduto nel pomeriggio in contrada Falabia: la tragedia si sarebbe consumata in un appezzamento di terreno dove si erano recati tutti i bambini che partecipavano a un campo estivo dell’Anffas, una cooperativa che si occupa di bimbi disabili. Gli operatori avrebbero portato i piccoli in una fattoria per spiegare la lavorazione di alcuni prodotti agricoli. Una lezione che sarebbe stata apprezzata, poi ci sarebbe stato un momento di pausa e alcuni bambini si sarebbero diretti verso alcune altalene, che si trovano a pochi passi dal pozzo. Il piccolo di 10 anni si sarebbe recato in cima al pozzo, provvisto di una copertura su cui la vittima avrebbe compiuto uno o più balzi. Si è verificato un cedimento e piccolo è precipitato nella cavità, finendo nell’acqua.

Gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, dovranno accertare se il pozzo fosse sicuro e realizzato secondo quanto previsto dalle norme. La prima a intervenire in soccorso del bambino sarebbe stata una operatrice di 54 anni, che avrebbe provato a sporgersi per recuperare il piccolo ma è rimasta incastrata, sul piano intermedio del pozzo tra la superficie e l’acqua.

Spetterà al medico legale stabilire le cause del decesso ma non si esclude che il piccolo possa essere deceduto per le lesioni causate dall’urto con la testa durante la caduta. Lo accerterà l’autopsia, del resto resta in piedi l’ipotesi dell’annegamento. Frattanto, l’area è sotto sequestro su disposizione della Procura di Siracusa e sono in corso gli interrogatori e altri accertamenti per verificare se vi siano responsabilità precise dietro questa tragedia.

Sono arrivato sul posto quando l’operatrice è stata portata in Pronto soccorso in stato di shock“, ha raccontato il colonnello dei Carabinieri, Gabriele Barecchia. “La donna ha cercato di scendere, ma ha avuto un attacco di panico e non è riuscita a proseguire. È stata soccorsa dai Vigili del Fuoco. Il bambino è stato trovato nella parte non visibile del pozzo, nel punto in cui si allarga. Il suo corpo era sul pelo dell’acqua; i polmoni forse non si erano riempiti d’acqua, ma sarà l’autopsia a chiarirlo. Potrebbe aver sbattuto la testa, ma quando siamo arrivati, l’acqua non si muoveva nemmeno“.

I sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono poi riusciti a recuperare il corpo senza vita del bambino. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e l’area è stata posta sotto sequestro per consentire le indagini, con la collaborazione di Carabinieri e Polizia di Stato. Anche un altro esponente delle forze dell’ordine presente sul posto ha descritto una scena di profonda angoscia: “C’erano oltre una dozzina di ragazzini, che al nostro arrivo erano già stati allontanati. Abbiamo cercato di gestire l’ordine pubblico, tenendo distanti i curiosi, ma, vedendo il pozzo, ho capito subito che c’erano poche speranze“.

Sul posto anche i genitori, che hanno assistito ai tentativi di salvataggio e alle operazioni di soccorso.


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