Sarebbero in miglioramento le condizioni di Omaima Zaouali 19 anni, sopravvissuta assieme al padre Kemal all’incendio appiccato dal fratello Wajdi alla casa di famiglia a Vittoria, nel Ragusano, e che ha portato al decesso della sorella Samah 34 anni e della mamma Mariam 55enne. Ancora in Rianimazione al Cannizzaro di Catania, i sanitari avrebbero intenzione di trasferirla a breve al centro grandi ustioni, segno che fa pensare ad un miglioramento. La ragazza ha il 50 per cento del corpo intaccato dalle ustioni. Sembrerebbero in miglioramento anche le condizioni del padre che ha ustioni di II e III grado sul 41 per cento del corpo. Wajdi Zaouadi, 30 anni intanto è in stato di custodia cautelare in carcere con le accuse di incendio doloso, omicidio, tentato omicidio aggravati dai vincoli famigliari, dalla crudeltà, dai futili motivi, e dall’avere agito in circostanze tali da ostacolare la privata difesa. Intanto dal Cannizzaro, la salma di Samah verrà trasferita, su disposizione inviata dalla Procura di Ragusa al nosocomio catanese, a Vittoria dove c’è già il corpo della mamma Mariam e dove verrà disposto nei prossimi giorni, l’accesso per l’esame autoptico.
Alle 20 di domani, in piazza del Popolo a Vittoria, è stata organizzata “una manifestazione per esprimere solidarietà alla famiglia Zaouali e per chiedere giustizia per il tragico evento che li ha colpiti. Il loro figlio, affetto da problemi psichici ha appiccato un incendio in casa con l’intento di uccidere la famiglia. Prima di questo drammatico episodio, i Zaouali avevano denunciato. La manifestazione sarà anche un momento in memoria per le due vittime di questa tragedia, la madre Mariam e la sorella maggiore Sameh. Sarà una manifestazione per sensibilizzare le istituzioni e le autorità competenti ad intervenire in maniera celere, e a tutelare il diritto di protezione, quando vi sono questi casi e a non lasciare da sole le famiglie”, scrivono le organizzatrici Marwa Sayadi e Sharon Pisani che ringraziando sindaco, consiglio comunale di Vittoria e chi vorrà partecipare invitano ad indossare magliette bianche o rosse, confidando possa esserci “un cambiamento urgente nelle politiche di intervento preventivo”.
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