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Brucia un’area di stoccaggio a Licata. L’appello: “chiudete le finestre”

Ai cittadini viene raccomandato di non aprire finestre e balconi, non stendere biancheria e limitare l’uso di condizionatori

Foto tgr Sicilia

Un’enorme nuvola di fumo nero sovrasta Licata da questa notte in seguito all’incendio del deposito di stoccaggio rifiuti della ditta Omnia, attualmente sotto sequestro da quasi 2 anni per delle presunte violazioni ambientali in materia di gestione e smaltimento di rifiuti speciali.

Il gigantesco rogo non è stato del tutto spento e ha costretto l’Anas a chiudere un tratto della statale 115 “Sud Occidentale Sicula” in territorio di Licata. Da questa notte c’è un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e protezione civile. La colonna di fumo è visibile da ogni angolo della città e le zone più esposte al pericolo diossina sono Mollarella, Piano Cannelle e Bugiades e via Palma.

Numerose squadre di pompieri sono in azione per spegnere i focolai ancora attivi. Ai cittadini viene raccomandato di non aprire finestre e balconi, non stendere biancheria e limitare l’uso di condizionatori. La polizia è al lavoro per accertare l’origine del rogo.

Il sindaco Angelo Balsamo ha diramato in serata un’ordinanza che dispone la chiusura di tutte le scuole e gli asili nido della città (sia istituti pubblici sia privati) in via cautelativa. La decisione è stata adottata in seguito all’incendio del centro di stoccaggio dei rifiuti che ha sollevato una nuvola nera sopra la città. Il sindaco raccomanda, inoltre, di utilizzare mascherine di tipo FFP2, di chiudere imposte e finestre ed evitare di stendere o ritirare i panni.


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