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Bruciata l’auto di una giornalista a Palermo. Solidarietà dell’Assostampa: “Informare è pilastro di democrazia”

La giornalista è assistita dall'avvocato Serena Romano, Ossigeno per l'informazione ha sostenuto l'assistenza legale e l'Ordine dei giornalisti di Sicilia si è costituito parte civile

L’Associazione siciliana della stampa e il Gruppo cronisti siciliani al fianco di Rossella Puccio, la cronista palermitana che ha subito l’incendio dell’auto di famiglia, nella borgata di Sferracavallo. “Informare resta uno dei pilastri della democrazia. È un diritto del cronista ed al tempo stesso un dovere nei confronti della società alla quale non può essere negata la conoscenza della verità dei fatti”, affermano il segretario regionale della stampa e la segretaria del Gruppo Cronisti siciliani, Giuseppe Rizzuto e Claudia Brunetto. Le immagini di un sistema di videosorveglianza riprendono un uomo che si avvicina all’auto, una Picanto, sulla quale versa il contenuto di una bottiglia e quindi innesca l’incendio. “Rossella Puccio – dicono ancora Rizzuto e Brunetto – collabora con coraggio e correttezza con diverse testate e proprio questo coraggio e questa correttezza sono state reputate insopportabili da chi vuole fermare l’informazione”.

Era stata già aggredita, nel giorno di Ferragosto del 2020, mentre riprendeva un intervento dei carabinieri sulla spiaggia di Barcarello dove era stata allestita una tendopoli abusiva. Numerose persone, comprese alcune donne, avevano assalito la cronista e l’avevano colpita con calci e pugni. Sette degli aggressori sono stati identificati e rinviati a giudizio. La giornalista è assistita dall’avvocato Serena Romano, Ossigeno per l’informazione ha sostenuto l’assistenza legale e l’Ordine dei giornalisti di Sicilia si è costituito parte civile. Circa dieci anni fa alla stessa auto ora bruciata erano state tagliate le ruote.


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