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Cadavere bruciato nel Messinese, forse era un detenuto in semilibertà

Sarà comunque l’autopsia e i vari accertamenti a chiarire se si tratti del trentaquattrenne e come sia morto

Indagini in corso dopo il ritrovamento del corpo carbonizzato di un uomo nelle campagne di Fiumedinisi (Messina), avvenuto nella notte. Il corpo era dentro un’auto risultata intestata a Riccardo Ravidà, 34 anni, e al momento gli investigatori non escludono che si tratti dell’uomo che si trovava in regime di semilibertà e che ieri sera doveva fare ritorno nel carcere di Gazzi dove non è mai arrivato.

L’uomo ha alle spalle reati contro il patrimonio e la persona. Sarà comunque l’autopsia e i vari accertamenti a chiarire se si tratti del trentaquattrenne e come sia morto. Secondo una prima ipotesi sarebbe stato ucciso e il corpo dato alle fiamme. Le ricerche su Ravidà erano scattate ieri sera dopo che non era tornato in carcere. Nella nottata la scoperta di un corpo carbonizzato in contrada Ferreri nella campagne di Fiumedinisi dove sono scattati gli accertamenti del Ris dei carabinieri.

Nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura di Messina, i carabinieri stanno adesso indagando per ricostruire le ultime ore dell’uomo per cercare di capire cosa sia successo e al momento non è esclusa nessuna ipotesi.


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