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Cancelli chiusi: la discarica di Lentini non accetta i rifiuti nonostante il provvedimento

Gli amministratori ribadiscono che è “fisicamente impossibile ottemperare” all’ordinanza

Cancelli chiusi, la discarica di Lentini non accetta i rifiuti nonostante il provvedimento d’urgenza della Regione e mette nei guai i 200 comuni della Sicilia orientale. La Sicula Trasporti smentisce il Governo regionale e il presidente Renato Schifani: l’ordinanza – per citare gli amministratori giudiziari – è materialmente “ineseguibile”.

L’azienda non ha aree di stoccaggio autorizzate dove allocare i rifiuti, al di là di quella di conferimento giornaliero preventiva al trattamento. “L’ordinanza emessa – si legge nelle osservazioni recapitate a sindaci e Regione – risulta impossibile da rispettare”. Nelle more del completamento di tutti i provvedimenti autorizzativi, nel corso di una riunione presieduta dall’assessore all’Energia Roberto Di Mauro era stato deciso anche che, transitoriamente (venti giorni), i rifiuti continueranno a essere stoccati e trattati in apposite aree nell’impianto di Lentini, sotto lo stretto monitoraggio e controllo degli organi competenti.

“Tale stoccaggio – ancora gli amministratori – non è assolutamente praticabile per il materiale di sottovaglio biostabilizzato che, come a tutti ben noto, viene trasportato sfuso e, non essendo possibile all’attualità imballarlo, dovrebbe essere depositato sfuso sui piazzali, con evidenti refluenze in termini di dispersione in aria e trasporto nelle reti di raccolta acque piovane”. E dire che il governatore si diceva soddisfatto per un provvedimento straordinario e provvisorio, supportato da pareri sanitari e ambientali, che avrebbe risolto provvisoriamente il problema in attesa della conclusione del percorso che porterà alla riapertura dell’impianto di Lentini.

Ma evidentemente Schifani non conosce la situazione tecnica, logistica e autorizzativa dell’impianto di Coda Volpe e proprio per questo gli amministratori replicano piccati, mettendo i puntini sulle “i”, come quelle relative ai possibili incendi: ““Oltre ai rischi ambientali – specificano da Sicula – vi è pure un pericolo di incendio in quanto il preventivato deposito di 20 mila mc di rifiuti è incompatibile con il carico di incendio autorizzato”.

Qualora ce ne fosse bisogno, quindi, gli amministratori ribadiscono che è “fisicamente impossibile ottemperare” all’ordinanza e si riservano di presentare ricorso al Tar.


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