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Cappellano del carcere di Enna arrestato per spaccio e detenzione di armi: trovati “pizzini” nel convento

L’indagine dovrà accertare se i pizzini possono essere “messaggi”, contenenti ordini e disposizioni, che il cappellano faceva entrare e uscire dal carcere “Bodenza” di Enna dove, da qualche tempo, sono detenuti appartenenti al clan etneo “Santapaola”

Saranno sottoposti a un attento vaglio degli inquirenti i numerosi “pizzini” ritrovati nella cella di frate Rosario Maria Buccheri, nel convento di San Francesco a Enna: domani si terrà l’interrogatorio di garanzia del cappellano del carcere di Enna, arrestato mercoledì sera mentre consegnava un panetto di hashish a un detenuto.

Buccheri deve rispondere anche di detenzione di armi e munizioni, tra le quali un fucile a canne mozze, che teneva nel suo alloggio del convento. Buccheri è stato incaricato del ruolo di cappellano del carcere malgrado una condanna inflitta nel 1992.

L’uomo, che faceva parte dell’Arma dei carabinieri, era stato condannato nel 1992 per il furto di materiale militare ed espulso. Dieci anni dopo, nel 2002, era stato ordinato frate e nominato cappellano nel penitenziario di Enna.

L’indagine in corso dovrà accertare anche se i contenuti dei pizzini trovati dalla polizia penitenziaria durante la perquisizione, possono essere “messaggi”, contenenti ordini e disposizioni, che il cappellano faceva entrare ed uscire dal carcere “Bodenza” di Enna dove, da qualche tempo, sono detenuti appartenenti al clan etneo “Santapaola”.


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