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Caro voli, Cirillo (Dc) replica all’AD di Ryanair: “abbandoni il mondo della fantasia. Andare a Roma costa quanto recarsi a New York”

Il decreto voli approvato dal governo nazionale è stato criticato aspramente dal numero 1 di Ryanair. Critiche mal digerite dall'esponente della Dc

Dear Mr Wilson lei cita Harry Potter dall’alto della sua posizione di amministratore delegato Ryanair. Abbandoni per un attimo il mondo della fantasia e atterri, con un aereo Ryanair, nel mondo reale dei siciliani che pagano un volo per andare a Roma allo stesso prezzo di uno per New York. La Sicilia dovrebbe prendersela più con di Ita Aiways che con lei che cita il libero mercato, di un business fatto da due attori principali, diventato il vostro monopolio“. Lo dichiara Stefano Cirillo, dirigente della Dc replicando alla polemica nata dopo il decreto sul “caro voli” varato dal Governo nazionale. Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair ha stroncato il decreto definendolo “ridicolo e illegale”, perché “interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue: è una roba populista e di stampo sovietico“, quindi “da cancellare“.

“Lo sa anche Harry Potter”, afferma con una battuta. Wilson rispedisce al mittente anche le accuse di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, parlando di “spazzatura” e liquida la storia dell’algoritmo per fissare le tariffe come la fantasia di gente “che guarda troppo Netflix”, perché a Ryanair “non ci sono algoritmi” e la compagnia “non fa profili dei clienti”.

I siciliani tra Harry Potter e i pirati pagano i prezzi più alti per viaggiare – prosegue Cirillo –, in beffa alla famosa insularità che vale per altri ma non per la Sicilia. Che poi lei, Mr Wilson, citi la Comunità Europea per avere giustizia mi lascia ancora più perplesso, visto che la Sicilia è abbandonata a se stessa, per l’arrivo di tutti i migranti, proprio da una Comunità Europea incapace di far condividere il dramma dei migranti a tutti gli Stati, riservando, se riescono a sopravvivere, disumanità e ingiustizia a quelli che qualcuno considera gli ultimi del nostro pianeta“.

Vorrei tanto che i siciliani potessero fare a meno di lei e della Comunità Europea, ma mi rendo conto che somiglierei alle fantasie di Harry Potter. Continuo lo stesso a sperare che un giorno i siciliani si sveglino e diventino “pirati”, rivoltandosi contro tutti quelli che, come lei, pensano che il libero mercato possa comprare la dignità di un popolo già vittima di infrastrutture inesistenti e saccheggi continui. La Sicilia per riscattare questa dignità deve cominciare a chiedere alla Comunità Europea l’applicazione del criterio di insularità, pretendendo l’abbattimento del costo dei biglietti aerei così come avviene per i residenti in Sardegna. I siciliani dovrebbero scommettere una volta per tutte su una vera Autonomia Speciale lasciando che differenziata valga solo per i rifiuti e non per continuare a differenziare l’Italia


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