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Caso Denise, processo a ex Pm Angioni. L’accusa: “l’imputata ha detto tante fesserie”

"Noi chiederemo l'acquisizione di questo e di altri mille articoli che dimostrano come l’imputata abbia messo in atto deliberatamente una serie di fesserie sull’operato della polizia giudiziaria e sulle indagini"

“Ricordo che c’erano delle preoccupazioni relative alla presenza di qualche personaggio dentro al commissariato di Mazara del Vallo che aveva contatti indiretti con Anna Corona”. Lo ha detto il maresciallo dei carabinieri, Francesco Di Girolamo, ascoltato nel processo contro l’ex pm Maria Angioni, imputata per falsa testimonianza nell’ambito dell’ultima inchiesta sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, sparita l’1 settembre 2004. “Era il responsabile del commissariato”, ha affermato Di Girolamo, davanti al giudice monocratico del tribunale di Marsala, “il nome non lo ricordo, ma sarà facile individuarlo, c’è n’era soltanto uno“, rilanciando i sospetti sui primi mesi di indagine e i rapporti con Anna Corona (madre di Jessica Pulizzi, assolta con formula definitiva per la scomparsa della bimba ndr)

In quel periodo il carabiniere era in servizio presso l’aliquota operativa della compagnia Mazara del Vallo, che partecipava alle indagini. “Con la Angioni (tra i primi magistrati ad essersi occupati del caso Denise ndr) ho parlato una miriade di volte, abbiamo spaziato a 360 gradi”, ma “mai ho riferito di essere stato inseguito dal personale del commissariato di Mazara del Vallo. Semmai in quel periodo c’erano tante forze di polizia, per cui la sera o la notte capitava di incontrare altre forze di polizia. Era facile di andare in un posto in cui volevamo fare delle attività, ma trovavamo altre forze dell’ordine“. Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche l’ex poliziotto Vito Lentini, all’epoca in servizio nella Sezione anticrimine, del commissariato di Mazara del Vallo. Il processo è stato rinviato al 28 aprile, per l’audizione del magistrato Luigi Boccia (tra i magistrati in servizio a Marsala all’epoca della scomparsa) e un carabiniere.

“L’imputata in una sorta di trance agonistica ha detto tante fesserie fuori ma anche dentro il processo” e “chiederemo anche l’acquisizione delle interviste video”. Lo ha detto il sostituto procuratore di Marsala, Roberto Piscitello, nel corso del processo contro il magistrato Maria Angioni, accusata di false informazioni al pm, in merito alle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Nel corso dell’udienza, il pubblico ministero ha chiesto l’acquisizione di un articolo giornalistico pubblicato il 21 maggio 2021 nell’edizione online de ‘Il Tempo’, in cui erano state riportate delle dichiarazioni della Angioni (protagonista di alcuni interventi televisivi andati in onda lo scorso anno ndr), ma il giudice monocratico Giuseppina Monterriccio lo ha accolto “privo del virgolettato”. “La dottoressa Angioni fu sentita il 5 maggio e queste dichiarazioni sono del 21 maggio, noi non le conoscevamo, se no le contestavamo anche questa”, ha aggiunto il pm (titolare dell’accusa assieme alla collega Giuliana Rana ndr). “Noi chiederemo l’acquisizione di questo e di altri mille articoli che dimostrano come l’imputata abbia messo in atto deliberatamente una serie di fesserie sull’operato della polizia giudiziaria e sulle indagini”, ha concluso, riservandosi di impugnare la decisione del giudice Monterriccio.


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