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Catania, sequestro di beni a un affiliato del clan

Esaminando la situazione finanziaria e le attività economiche dell’uomo e del suo nucleo familiare tra il 2008 e il 2017, si sarebbe accertata la formazione illecita del patrimonio personale

Nella giornata di oggi, su richiesta della Procura della Repubblica i militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale Carabinieri di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni patrimoniali, finalizzato all’eventuale confisca, emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di Salvatore Fiore, pluripregiudicato 55enne catanese, attualmente detenuto a seguito dell’operazione Fiori Bianchi; quest’ultima indagine, condotta dagli stessi Carabinieri nell’aprile del 2013, consentì, tra l’altro, di acclarare la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli di alcune articolazioni criminali territoriali attive in questo capoluogo, afferenti all’associazione di tipo mafioso “Santapaola – Ercolano”. Ed è proprio in tale contesto operativo che emergono le motivazioni alla base del provvedimento di oggi, che trova in primis fondamento nella particolare pericolosità sociale qualificata di Fiore, quale affiliato e partecipe alla famiglia di Cosa Nostra etnea e in particolare al gruppo criminale Villaggio Sant’Agata, militanza documentata dalla sua storia criminale, che annovera precedenti penali definitivi per gravi reati come rapina, sequestro di persona, possesso di armi, estorsione, spaccio di stupefacenti e 3 condanne per associazione mafiosa.

Nel merito, la misura di prevenzione scaturisce dagli accertamenti svolti appunto dal Nucleo Investigativo di Catania, che esaminando la situazione finanziaria e le attività economiche dell’uomo e del suo nucleo familiare tra il 2008 e il 2017, avrebbe accertato la formazione illecita del loro patrimonio.

Sulla base di concordanti elementi di fatto, sarebbe quindi stata evidenziata una notevole sperequazione tra il reale tenore di vita della famiglia e la loro lecita capacità reddituale, giustificata attraverso il frutto e il reimpiego dei proventi illegali generati dall’appartenenza alla criminalità organizzata di Fiore.

I beni destinatari del sequestro preventivo, tutti chiaramente riconducibili al nucleo familiare dell’uomo, ammontano a un valore complessivo di oltre 500mila euro e riguardano:

  • un terreno di mq. 212 a Mascalucia, in contrada Pompeo;
  • un fabbricato composto da 2 unità immobiliari indivise, costruito sullo stesso fondo;
  • un immobile adibito a civile abitazione in via Balatelle;
  • la totalità dei beni aziendali strumentali dell’impresa di famiglia, riguardante il commercio al dettaglio di generi alimentari, anch’essa in via Balatelle;
  • le disponibilità bancarie per saldi attivi superiori a 1.000 euro, esistenti in diversi istituti di credito, che sono al momento ancora in corso di quantificazione.


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