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Chiesti 11 anni e 4 mesi per l’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante

L'imprenditore, difeso dagli avvocati Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto, è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico

Chiesti 11 anni e 4 mesi per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, ex paladino antimafia, ritenuto il regista di una rete in grado di controllare le indagini a suo carico e di tutelare i suoi interessi economici.

La richiesta è stata avanzata, al termine della requisitoria, dal sostituto procuratore generale di Catania Giuseppe Lombardo, davanti alla Corte d’Appello di Caltanissetta, presieduta da Andreina Occhipinti, nell’ambito del processo, che si celebra a porte chiuse, con rito abbreviato, nell’aula bunker del carcere nisseno, nei confronti dello stesso Montante e di altri quattro imputati. L’imprenditore nisseno era stato condannato a 14 anni di reclusione il 10 maggio 2019, dal gup di Caltanissetta Graziella Luparello.

L’imprenditore, difeso dagli avvocati Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto, è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Montante, secondo i pm nisseni, avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema, composto da servitori dello Stato, politici e imprenditori, basato su favori, raccomandazioni e pressioni. Avrebbe creato una rete spionistica utilizzata per salvaguardare se stesso e colpire gli avversari dandogli la possibilità di essere la testa di un ‘governo parallelo’ in Sicilia.

Il presunto sistema di potere illegale che avrebbe costruito Montante, è stato svelato dalla procura di Caltanissetta nell’ambito di un’indagine condotta dalla Squadra mobile nissena. L’imprenditore venne arrestato nel maggio del 2018. Nel corso del processo d’appello, Montante si è difeso, puntualizzando i passaggi riguardanti i capi d’imputazione che gli vengono contestati.

Per gli altri quattro imputati, il Pg ha chiesto la conferma delle condanne perché accusati di aver fatto parte del suo cerchio magico. Si tratta del colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, per il quale l’accusa ha chiesto 3 anni di reclusione; Marco De Angelis, sostituto commissario per il quale sono stati chiesti 4 anni con esclusione della sanzione pecuniaria; 1 anno e 4 mesi per il questore Andrea Grassi con la concessione delle attenuanti generiche, e 6 anni e 4 mesi per Diego Di Simone, capo della security di Confindustria. Nella prossima udienza, la parola passerà alle parti civili. Tra i principali accusatori, teste chiave del processo, parte offesa e parte civile, l’ex presidente dell’Irsap Sicilia, Alfonso Cicero, assistito dall’avvocato Annalisa Petitto.


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