L’università di Catania e il cinema Politeama di Pachino hanno ospitato la prima parte della XXII edizione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera. Venerdì scorso si è svolta la conferenza stampa di presentazione al Cut dell’università di Catania, a cui hanno partecipato il direttore artistico e ideatore, Nello Correale, Stefania Rimini per l’Ateneo catanese, Ignazio Vasta del Centro studi cinematografici di Sicilia, Giuseppe e Luca Gambina, direttori artistici del X Vittoria Peace Film Fest, il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, Massimo Caminiti, presidente del Cinit, e lo staff del Cinema di Frontiera guidato da Gisella Calì.
“È la prima volta in versione invernale – ha spiegato il regista Correale -, perché per motivi logistici non siamo riusciti ad organizzare tutto in piazza a Marzamemi. Abbiamo voluto creare questo punto di contatto tra diverse realtà per dare corpo ad una manifestazione che possa mantenere nella sua forma articolata la struttura del Festival, così come lo facciamo dal 2001. Sono questo che questa esperienza ci darà la giusta forza per tornare nel 2023 dove il Cinema di Frontiera è nato: nel borgo marinaro“.
Venerdì pomeriggio il “Coro di notte” del Monastero dei Benedettini dell’università di Catania ha ospitato la proiezione in anteprima di “Santagata”, un omaggio a Catania e alla sua Patrona, docufilm del regista Roland Sejko con il montaggio di Luca Onorati. Un racconto in bilico tra storia, fede, devozione, natura e arte, affidato alle immagini dell’Archivio Luce, che conserva quasi un secolo di memoria storica collettiva.
Il film muto, come da tradizione, è stato musicato dal vivo da l’Ensemble Darshan per un evento che porta avanti un’idea voluta e nata 22 anni fa per iniziativa dello storico del cinema, nonché vicedirettore artistico del Cinema di frontiera, Sebastiano Gesù. La memoria dello storico del cinema è stata celebrata nell’auditorium dell’ateneo catanese, con la premiazione del film “Il giovane corsaro. Pasolini da Bologna” di Emilio Marrese. Il premio è stato consegnato da Rosa Parisi Gesù a Angelo Di Dio, vicepresidente nazionale del Centro studi cinematografici.
Da Catania a Pachino, grazie al sostegno del Comune della città e della Banca di Credito Cooperativo di Pachino. Al cinema Politeama è stato proiettato il primo film in concorso, “Alcarràs. L’ultimo raccolto” di Carla Simón, un’epopea dalla storia travolgente, dove la tradizione si scontra con il presente. Ma, soprattutto, una storia di grande attualità e attinenza con il territorio e che, proprio per questo, Correale ha voluto proporre al pubblico. Il riferimento è alla minaccia di un mega impianto fotovoltaico in Val di Noto, che preoccupa tanto i produttori della zona.
La visione del primo film in concorso è stata preceduta dalla presentazione, dei documentari realizzati dagli studenti dell’istituto Michelangelo Bartolo di Pachino, ovvero “La voce del Tellaro” e “Il pomodoro del futuro? L’oro rosso di Pachino”, due lavori che, come sottolineato dal docente Sebastiano Minardi, ripercorrono la storia e le tradizioni del territorio che, fino a un passato recente, si reggeva su mosto e tonnare. Presenti all’appuntamento a Pachino anche il sindaco, Carmela Petralito, e il primo cittadino di Portopalo, Gaetano Montoneri, i quali hanno ribadito il pieno sostegno al festival. “Perché Pachino non deve essere solo il paese del vino e del ciliegino ma anche della cultura” ha detto Carmela Petralito. Le ha fatto eco Montoneri: “Bisogna fare squadra perché senza cultura non c’è sviluppo”.
Il festival ritornerà a dicembre (dal 12 al 15) nell’ambito del X Vittoria Peace Film Fest, con la proiezione di tutti i film in concorso “Argentina 1985”, “Tori e Lokita”, “Alcarras. L’ultimo raccolto”, e “Il Giovane corsaro. Pasolini da Bologna”, dei 12 cortometraggi della selezione firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino. Inoltre è prevista la proiezione di 3 corti fuori concorso “Qu’importe si les bêtes meurent”, “Lady of the Gobi (La signora del Gobi)”, “The Atomic Cafè” e il film Il dott. Stranamore” (versione restaurata) in omaggio all’autore Stanley Kubrick.
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