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Cinquanta minuti in volo da Catania a Trapani. In una Sicilia senza infrastrutture altra beffa per l’ambiente

Mentre l’Europa pensa di vietare le tratte dei voli brevi, in Italia si inaugura il Catania - Trapani. Ma senza infrastrutture, con viaggi in treno di oltre otto ore, non sembra esserci altra soluzione

Un volo da Catania a Trapani, e viceversa, già dall’ultima settimana di ottobre. Cinquanta minuti di volo e le due città non saranno, finalmente, così distanti.

In tempi di crisi climatica e ambientale, in Sicilia l’unico modo per rendere più facili i collegamenti tra due città che distano tra loro “ben” 335 km è istituire un bel volo.

Nell’Italia a due velocità se volessimo andare da Torino a Bologna (296 km) potremmo comodamente prenotare un Freccia Rossa e in un’ora e cinquantaquattro minuti essere già da qualche parte a gustare tortellini.

In Sicilia il treno non è nemmeno un’opzione praticabile: oltre otto ore con vari cambi oppure un percorso a slalom tra bus e treni di oltre quattro ore.

Altra storia se volessimo viaggiare in auto: quattro ore e tre minuti secondo Google maps ma pregando che le deviazioni siano sempre le stesse e i lavori non rallentino ulteriormente il viaggio.

Ambiente – Ci siamo chiesti però quali siano le emissioni di un volo così breve e in nostro soccorso è arrivato “Jetdeiricchi”, un profilo social che, attraverso fonti open data, calcola l’impatto ambientale degli jet privati utilizzati da influencer, politici e aziende.

Considerato un comune Boeing 737-800, utilizzato dalle compagnie low-cost, che trasporti 160 passeggeri, quindi la capacità massima, le emissioni sarebbero 51,3 kgCo2 per passeggero mentre un’auto, con a bordo 4 passeggeri, emetterebbe 16,16 KgC02 per passeggero.

Se l’auto viaggiasse con una sola persona a bordo emetterebbe 64,66 KgCo2 mentre l’aereo con 40 persone a bordo emetterebbe 205,1 KgCo2 per passeggero.

Insomma un aereo a carico pieno avrebbe una minore emissione rispetto a delle auto con un solo passeggero a bordo ma anche per un dato tecnico: i km percorsi dall’aereo sono minori rispetto a quelli fatti dall’auto.

Ma se l’aereo dovesse viaggiare semivuoto, come per altro a volte succede per alcune tratte, sarebbe un vero danno per l’ambiente. Ma nessuno sembra se ne sia preoccupato dopo l’annuncio della nuova tratta aerea.

È lampante il problema: le infrastrutture inesistenti – fanno sapere dal collettivo “Jetdeiricchi” – se i cittadini devono affrontare un viaggio di quattro ore in auto o di otto in treno è chiaro che possano preferire un volo di cinquanta minuti. Ma non stiamo facendo del bene all’ambiente a noi stessi”.

Intanto il treno “Freccia bianca” inaugurato mesi fa da deputati, sottosegretari e dall’allora presidente della regione Nello Musumeci è già sparito dall’isola. Era “veloce” quanto un regionale veloce ma costava il doppio e, evidentemente, tutti se ne sono accorti.

Il Pnrr potrebbe essere la chiave per i siciliani e per gli spostamenti interni, anche su treno. Il neo eletto presidente Schifani intanto, però, parla di ponte sullo stretto e di nuovi aeroporti sull’isola.

di Miriam Colaleo


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