È stato assolto con formula piena il progettista e direttore dei lavori di una strada interpoderale che era stata realizzata con i fondi del Programma di sviluppo rurale in Sicilia a Nicosia, nell’Ennese. La Corte d’appello di Caltanissetta ha riformato la sentenza di primo grado per Salvatore Ferrara, ingegnere, che era stato coinvolto nell’operazione “Ruris” della Guardia di finanza di Enna. L’indagine aveva fatto emergere presunte irregolarità nella realizzazione di alcune arterie rurali realizzate nell’area nord dell’Ennese con i fondi del Psr 2007/2013 erogati dall’assessorato regionale Agricoltura nell’ambito della misura sullo sviluppo delle reti di trasporto interaziendali.
Secondo le accuse, attraverso falsi Sal, Stati di avanzamento dei lavori, venivano attestati la realizzazione di opere e l’impiego di materiali che non corrispondevano alla realtà essendo “gonfiati” con acquisti di materiali mai effettuati. L’avvocato Gianfranco D’Alessandro, difensore di Ferrara, aveva impugnato la sentenza di condanna a due anni emessa in primo grado al termine del giudizio abbreviato e la Corte nissena ha accolto le tesi difensive.
Nella vicenda sono coinvolti anche il titolare dell’impresa Santo Castrogiovanni che realizzò i lavori dell’arteria e Salvatore Milici, ingegnere coprogettista e condirettore dei lavori, che hanno scelto il processo con rito ordinario, ancora in corso dinanzi al tribunale di Enna. Agli indagati erano stati sequestrati beni per 1 milione e 300 mila euro, valore corrispondente alla somma erogata con il finanziamento. La Corte d’appello ha disposto con l’assoluzione di Ferrara, il dissequestro della quota sequestrata al professionista.
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