Colpo al mandamento mafioso Uditore-Passo di Rigano, a Palermo, e agli affari in diversi settori imprenditoriali, dall’edilizia alle discoteche, condotti in particolare da boss tornati in campo dopo lunghi periodi di carcerazione. Diciannove arresti e sequestri per 10 milioni di euro. Sigilli a imprese e immobili. La Squadra mobile della polizia di Stato e il Sisco, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia hanno eseguito 17 misure cautelari in carcere e 2 agli arresti domiciliari, per associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed altri reati connessi.
L’operazione si inserisce nella più vasta indagine con al centro lo storico mandamento e tra i destinatari del provvedimento cautelare ci sono i vertici della cosca, appartenenti all’ala corleonese di Cosa nostra, tra cui il costruttore 82enne Franco Bonura (libero dal novembre 2020) e il capomafia Agostino Sansone. Dopo un aver scontato un periodo di detenzione, è emersa la volontà di consolidare le posizioni di potere all’interno della cosca anche attraverso il controllo e la gestione delle attività produttive legate in particolar modo al settore dell’edilizia. E’ stato così registrato il ritorno negli attuali assetti criminali delle figure apicali nelle storiche dinamiche di Cosa nostra, particolarmente attivi nella riorganizzazione di una rete che voleva riaffermare la propria forza ed ingerenza per ottenere e condividere i vantaggi economici delle iniziative imprenditoriali.
Documentati sporadici incontri presso locali ricettivi al fine di allacciare e consolidare relazioni con esponenti siciliani della vita politica ed imprenditoriale. Incontri periodici tra alcuni dei destinatari del provvedimento cautelare, in un fondo agricolo nell’area di Passo di Rigano, in forma altamente riservata, finalizzati a un confronto sullo stato dell’associazione mafiosa.
Tra gli indagati sussisterebbe un patto di garanzia per un ingente debito maturato in passato in favore di un altro storico mafioso ergastolano stragista dello stesso territorio, oggi in regime di carcere duro. Accertate le pressioni esercitate dal gruppo criminale per garantirsi il controllo delle attività produttive nel settore edilizio, favorendo le imprese collegate a imprenditori oggetto dell’attuale misura cautelare. Sono stati acquisiti elementi indiziari anche nei confronti di alcuni nuovi esponenti, legati alla compagine mafiosa, attivi nell’attività estorsiva, nonché figure di riferimento in alcune iniziative imprenditoriali particolarmente redditizie per il gruppo criminale. Tra queste, la società, A.C. Milano che gestiva la discoteca Notre Club, dove, fin dalla sua inaugurazione, si sono verificati diversi episodi di violenza, culminati anche, il 21 dicembre 2023, con l’omicidio di un giovane di 22 anni, Rosolino Celesia.
Nel corso dell’operazione si è anche proceduto al sequestro preventivo di beni immobili e imprese, comprensivo delle quote sociali, nonché di rapporti bancari riconducibili, a vario titolo, agli indagati per un valore stimato di circa 10 milioni di euro. In azione anche equipaggi del reparto prevenzione crimine, di Unità Cinofile della polizia di Stato e della Scientifica.
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