Calci, pugni, schiaffi e insulti alla compagna per sette mesi e durante il periodo di gravidanza. Un quarantaduenne di Casteltermini, nell’Agrigentino, è stato condannato per le accuse di maltrattamenti e lesioni personali aggravate. I giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, lo hanno condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
I fatti al centro del processo risalgono al periodo compreso dall’ottobre del 2021 fino al maggio successivo. Il quarantenne, spesso in preda all’alcool, avrebbe denigrato, picchiato e sottoposto la compagna incinta a continue vessazioni. Nel “mirino” degli insulti sarebbe finito pure il nascituro definito più volte “bastardo”. La donna sarebbe stata costretta, secondo l’accusa, a non uscire dalla propria abitazione rimanendo segregata. Il 25 maggio del 2022 avvenne l’episodio più grave: in seguito a un litigio l’imputato avrebbe aggredito la moglie con calci e pugni e l’avrebbe afferrata per i capelli facendola finire a terra.
Poi avrebbe cercato di scaraventarla dalle scale e si sarebbe fermato solo davanti all’implorazione della compagna che temeva di perdere il figlio. Agghiacciante fu la reazione dell’uomo, che avrebbe dato del “bastardo” al piccolo in grembo augurandole che, per questo, avrebbe potuto anche perderlo. La presunta vittima si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Teresa Alba Raguccia e ha ottenuto un risarcimento di 8mila euro.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni