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Condannato a 7 anni “ecocriminale”

Il Tribunale, con l'aggravante del danno grave e persistente all’ambiente, ha condannato l’imputato anche al risarcimento alle parti civili ed al pagamento delle spese legali

Foto di repertorio

Il Tribunale collegiale di Palermo  ha condannato a 7 anni il responsabile dell’incendio doloso dell’agosto 2020 del bosco di Casaboli, vicino Monreale, demanio dello Stato e Zona di protezione speciale. Nel rogo sono andati in fumo 85 ettari di macchia mediterranea e un bosco di conifere e latifoglie.

Il Tribunale, con l’aggravante del danno grave e persistente all’ambiente, ha condannato l’imputato anche al risarcimento alle parti civili ed al pagamento delle spese legali. Nel processo si era costituita parte civile Legambiente Sicilia, con l’avvocato Daniela Ciancimino, co-presidente del Centro di azione giuridica nazionale di Legambiente. “Una sentenza – dice Tommaso Castrovovo, presidente di Legambiente Sicilia – che ci soddisfa perché mette in risalto il danno persistente arrecato all’ambiente e che l’imputato, oltre alla condanna, dovrà risarcire le parti civili. A noi è stato riconosciuto l’impegno a tutela dell’ambiente ed in particolare alla prevenzione degli incendi, sui quali Legambiente presenta ogni anno il report Italia in fumo, con numeri, dati e proposte e con azioni di informazioni, sensibilizzazione monitoraggio della campagna Sicilia Messa a Fuoco. Questa sentenza – conclude Castronovo – sia un monito per tutti gli ecocriminali e ladri di futuro”.


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