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Condivide il video di un cittadino che lancia i rifiuti: prima denunciato, poi assolto

Un comportamento riprovevole denunciato dall’uomo (che aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook il video) che chiedeva di “intervenire drasticamente” per punire questa inciviltà

Denunciato per interferenze illecite nella vita privata. Era il 17 settembre del 2019 quando un dipendente della Busso, la ditta che a Ragusa si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, ha divulgato un video che riprendeva una donna mentre gettava dal balcone del primo piano della sua abitazione, due sacchi di spazzatura in strada.

Un comportamento riprovevole denunciato dall’uomo (che aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook il video) che chiedeva di “intervenire drasticamente” per punire questa incività e “nel rispetto dei cittadini onesti che fanno la raccolta differenziata e per rispetto dei nostri dipendenti che lavorano onestamente” di verificare anche se la donna in questione, avesse il kit della raccolta differenziata e pagasse la Tari. Il fatto fece ovviamente scalpore.

La donna ha denunciato il dipendente della Busso che dopo una prima richiesta di archiviazione a cui il legale della donna, l’avvocato Carmelo Sciara si è opposto, è stato mandato all’udienza predibattimentale con imputazione coatta per interferenze illecite nella vita privata, rischiando da 6 mesi a 4 anni di reclusione. Il giudice monocratico ha sentenziato il “non luogo a procedere” nei confronti dell’uomo, difeso dall’avvocata Alessandra Vicari, perché il fatto non sussiste. A sostegno della decisione, nella motivazione contestuale alla sentenza, il giudice cita due sentenze della Corte di Cassazione in cui viene evidenziato che il reato non è configurabile se ciò che viene ripreso si svolge in “luoghi di privata dimora liberamente osservabili dall’esterno” e nel caso in cui osservazione e ripresa “siano finalizzati esclusivamente alla captazione di quanto avvenga in spazi che, pur di pertinenza di una privata abitazione, siano però di fatto non protetti dalla vista degli estranei”.


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