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Confermato l’ergastolo per Messina Denaro: è lui il mandante delle stragi mafiose del 1992

La Corte, nel giorno del 31esimo anniversario della strage di via D'Amelio del 19 luglio 1992, ha così accolto la richiesta avanzata dal procuratore generale Antonino Patti, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto per l'ex superlatitante la conferma della condanna di primo grado

Ergastolo per Matteo Messina Denaro. Il boss è stato condannato perché accusato di essere uno dei mandanti delle stragi del ’92. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise D’Appello di Caltanissetta presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo, dopo circa sei ore di camera di consiglio. La Corte, nel giorno del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992, ha così accolto la richiesta avanzata dal procuratore generale Antonino Patti, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto per l’ex superlatitante la conferma della condanna di primo grado, emessa il 21 ottobre 2020, quando Messina Denaro era ancora latitante.

In aula oltre al Pg Patti, erano presenti i sostituti procuratori Fabiola Furnari e Gaetano Bono oltre che il legale d’ufficio del boss, l’avvocato Adriana Vella che per il suo assistito aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso i fatti. Presenti anche gli avvocati di parte civile.

Il boss di Castelvetrano, già condannato per le stragi del ’93 nel ‘Continente’, catturato a Palermo il 16 gennaio in una clinica di Palermo e detenuto nel supercarcere di L’Aquila, anche questa volta, ha deciso di rinunciare ad essere presente all’udienza.


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