Con una nota inviata al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, all’Assessore alle Attività Produttive Giuliano Forzinetti, all’Assessora al Bilancio Brigida Alaimo ed ai Presidenti delle commissioni Bilancio e Attività Produttive, Giuseppe Milazzo e Ottavio Zacco, il presidente di Confimprese Giovanni Felice ha chiesto la riduzione delle tariffe relative ai diritti di segreteria e di istruzione per le autorizzazioni per il commercio su aree pubbliche ed un incontro sul tema.
Secondo il presidente di Confimprese Palermo “sono stati previsti introiti per il rinnovo delle licenze che invece saranno rinnovate nel 2032, per cui questi introiti non si potranno sicuramente verificare. Un vero e proprio controsenso. Questo provvedimento tecnico dichiarato necessario dagli uffici dimostra quanto il S.U.A.P. sia lontano dalla realtà imprenditoriale palermitana e dal commercio ambulante in particolare. Comunicare un subingresso ad una attività ambulante con vari stalli all’aperto arriva così a costare più di 1000 euro, costa molto meno comunicare il subingresso in una grande struttura di vendita. Gli ambulanti che lo fanno, con autoironia e con grande amarezza, ritengono di essere degli stupidi a volere essere in regola mentre intorno a loro regna l’anarchia più assoluta. Ridurre drasticamente il costo delle pratiche di subingresso oltre ad un atto di equità, significa anche lavorare ad un progetto di riemersione dell’abusivismo. Oggi, l’acquisto di un’attività ambulante costa meno delle spese necessarie per comunicarla al Comune. La tariffa fissata per potere fare la richiesta di assegnazione di un banco nei mercatini o in un’ altra area della città rappresenta il massimo livello di ipocrisia e di incapacità. Ricordo a me stesso che il tariffario è stilato per rispondere alle misure di riequilibrio finanziario e quindi prevedere cifre inesigibili è un doppio danno”.
Questa la situazione delle aree a posto fisso (posteggi occupati tutti i giorni in particolare nei mercati storici).
Sin dal 1995 doveva nascere un piano per l’individuazione delle aree destinate al commercio su aree pubbliche in sede fissa ma da allora non è stato fatto nulla. Allo stesso modo, non è stata fatta la sanatoria delle aree di fatto occupate nel 1996. “Oggi, per queste ragioni – spiega il Presidente di Confimprese Palermo – tranne che, trasformandosi in detective, non si riesce a dimostrare che un determinato posteggio è stato in passato autorizzato e quindi non si può ottenere l’autorizzazione. Mi chiedo in questo tipo di situazione come si può pensare che un ambulante paghi 180 euro, solo per aprire un contenzioso certo con il Comune? Non è più semplice cominciare a lavorare e poi “comu finisci si cunta”?
La situazione nei mercatini settimanali. Nei mercatini settimanali, quasi almeno 800 posteggi aspettano di essere assegnati. “Ma qui – incalza Felice – c’è l’altro capolavoro della solerte classe burocratica del Suap La norma in vigore è quella della Legge Regionale sul commercio su aree pubbliche: la stessa prevede sin dal 1995 che l’assegnazione avvenga per bando. Chiaramente nessuno dice – insiste il numero uno di Confimprese Palermo – che il cosiddetto bando non è altro che la pubblicità dei posteggi liberi e che per quasi trenta anni, i posteggi sono stati comunque assegnati”.
Ed ancora: “Il motivo di ostacolo, per meglio dire del presunto ostacolo, è rappresentato dalla LEGGE 30 dicembre 2023, n. 214 avente per oggetto la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. (23G00220)(GU n.303 del 30-12-2023) in vigore al: 31-12-2023, poiché all’articolo 11, che ha per oggetto modalità di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche al punto 1 recita: A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, le concessioni di posteggio per l’esercizio del commercio su aree pubbliche sono rilasciate, per una durata di dieci anni, sulla base di procedure selettive, nel rispetto dei principi di imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza e pubblicità, secondo le linee guida adottate dal Ministero delle imprese e del made in Italy, previa intesa in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge5 giugno 2003, n. 131, da sancire entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge”.
Queste le premesse. “La parte tecnica del Suap – continua il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – non tradendo il suo modus operandi di essere debole con i forti e forte con i deboli – ritiene inderogabile aspettare che la Conferenza Unificata Stato Regioni si pronunci e che mai e poi mai si possa procedere realizzando un bando che contenga i requisiti fissati dai commi successivi del già menzionato art. 11 della legge 214/23. Intanto i tre mesi previsti per il pronunciamento della Conferenza Unificata Stato Regioni sono scaduti da un pezzo senza contare che, la stessa, fin dal 2010 doveva pronunciarsi sui criteri da applicare per l’assegnazione dei posteggi e ad oggi non lo ha fatto, passando da un rinvio all’atro ed arrivando ai giorni nostri senza essersi mai pronunciata. In questa situazione dove tutto è bloccato per una scelta tecnica poco condivisibile (a questo punto sarebbe opportuno conoscere la volontà politica) e chissà quando ci sarà la pubblicazione di un bando, a cui si potrà partecipare solo pagando 180 euro per ogni singolo mercato, senza sapere poi se si ottiene l’autorizzazione , perché gli ambulanti dovrebbero aderire visto che ognuno fa quello che vuole? E che senso ha prevedere degli incassi che a queste condizioni non ci saranno? In ossequio alle leggi in vigore, si debba procedere all’assegnazione dei posteggi disponibili e che per ogni bando la partecipazione dovrebbe essere gratuita o quasi”.
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