Nel 2018 il sequestrao preventivo, su decreto della Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo, dopo indagini dei carabinieri. Oggi la confisca di beni per un valore complessivo attualmente stimato in circa 1,5 milioni di euro, a carico di Giuseppe Scaduto, detto Pino, 75 anni, imprenditore edile, ora detenuto.
Per gli inquirenti quel patrimonio è riconducibile a Cosa Nostra. Giuseppe Scaduto è stato reggente del mandamento mafioso di Bagheria (Pa), arrestato nell’ambito dell’operazione denominata Perseo. In passato è stato condannato anche per ricettazione, produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti ed altro. Nel 2012 è stato condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione.
Nell’ottobre del 2017 è stato arrestato per estorsione aggravata in concorso e nel 2019 condannato per questo dalla Corte di Appello di Palermo ad altri 10 anni di reclusione. Nel settembre 2021, mentre scontava la pena, è stato raggiunto da ulteriore provvedimento di custodia cautelare per associazione mafiosa, estorsione e rapina aggravata. Il provvedimento di confisca definitiva riguarda l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società Rinascimento hotels srl con sede a Palermo, già operante nella gestione di struttura alberghiera; l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società Scaduto costruzioni srl con sede a Bagheria, operante nel settore edile; l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “Sca.Bi.Oil srl Unipersonale con sede a Bagheria, operante nel settore edile; l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società Scaduto Immobiliare srl con sede a Bagheria, operante nel settore edile; due appezzamenti di terreno siti in Palermo; tre abitazioni a Bagheria; due fabbricati rurali a Palermo; tre magazzini a Bagheria; 10 rapporti bancari.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni