Falsi contratti di affitto e fittizie dichiarazioni di disponibilità di terreni per truffare l’Unione europea e la Regione chiedendo fondi pubblici per oltre mezzo milione di euro. La procura europea, competente per questi reati, ha chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone, riconducibili a quattro società agricole, a cui si contesta di avere ottenuto illegalmente fondi pubblici per circa 600 mila euro. Si tratta di: Emanuele Carlino, 27 anni, di Agrigento; Michele Carlino, 75 anni, di Agrigento; Antonio Milazzo, 79 anni, di Canicattì; Salvatore Tavella, 36 anni, di Canicattì; Alessandra Mareri, 57 anni, di Rieti; Marianna Carlino, 29 anni, di Agrigento; Angelo Burgio, 33 anni, di Licata; Giuseppe Carlino, 33 anni, di Agrigento e Maria Cristina Giarratano, 29 anni, di Licata.
Quattro le società al centro dell’inchiesta, amministrate dagli indagati, alle quali si contesta l’illecito amministrativo: la società agricola Terre di Agrigento, la Sapori e saperi mediterranei, la Profumi e sapori di Sicilia e la Adamo. Secondo quanto ipotizza il procuratore europeo delegato Amalia Luise avrebbero sottoscritto false dichiarazioni, relative a contratti di affitto e disponibilità di terreni, per ottenere indebitamente fondi europei e regionali per la coltivazione e le campagne agricole. I terreni di cui avrebbero dichiarato la disponibilità, in alcuni casi, erano stati confiscati. L’udienza preliminare, per discutere sulla richiesta di rinvio a giudizio, è in programma il 3 aprile davanti al gup di Agrigento, Iacopo Mazzullo.
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