L’assessorato regionale alla Salute intende prorogare i rapporti in essere per il personale sanitario assunto durante il periodo di emergenza sino al 31 dicembre 2022.
È quanto afferma il parlamentare Orazio Ragusa, dopo avere preso atto dell’atto di indirizzo diffuso dall’assessorato in queste ultime ore in relazione all’impiego del personale per l’emergenza sanitaria Covid-19 e per il piano regionale di vaccinazione.
“Per quanto riguarda il personale medico non specializzato né specializzando incaricato presso le Usca – sottolinea Ragusa – è riconosciuta alle aziende sanitarie la facoltà di attivare in house i corsi formativi per il riconoscimento dell’attestato di emergenza sanitaria territoriale al fine di potenziare le attività di ausilio e supporto presso le strutture di emergenza-urgenza e le centrali operative del 118. A tal fine, le Asp dovranno trasmettere entro il 25 marzo una tabella riepilogativa analitica da cui si evinca il numero di personale medico non specializzato o in specializzazione che potrebbe aderire al corso in questione. I rapporti in essere dovranno essere prorogati fino al 31 dicembre anche attraverso una loro rimodulazione oraria, nei limiti di capienza dei fabbisogni di personale necessario per fare fronte alle attività in questione”.
Il mondo della politica si spacca tra chi plaude al provvedimento e chi muove le prime critiche.
Tra i primi c’è Giuseppa Savarino che, a margine della seduta della VI commissione dedicata proprio alle comunicazioni dell’assessore della Salute sui lavoratori Covid, scrive in una nota: “All’assessore Ruggero Razza il mio plauso per la circolare relativa all’impiego del personale sanitario e amministrativo per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 e per il piano regionale di vaccinazione. Nella circolare si parla di una proroga per i lavoratori sino al 31 dicembre, ma anche di un vero e proprio percorso di stabilizzazione reso possibile applicando la normativa regionale e nazionale in materia. Il tutto nell’ottica di rispondere all’attuale esigenza di personale qualificato che va valorizzato, nonché alla luce dell’aumentato fabbisogno di personale dedicato alle nuove strutture previste dal Pnrr sulla sanità.”
Favorevole anche Marianna Caronia che parla di una buona misura per mantenere alta l’attenzione nei confronti della pandemia che da oltre 2 anni ha piegato l’economia e il sistema sanitario italiano.
“Sono contenta che finalmente e seguendo le indicazioni che anche noi – dice – avevamo dato, si sia sbloccata la procedura per prolungare i contratti di tutto il personale medico, sanitario e amministrativo assunto per fronteggiare la diffusione del Covid. I numeri ci ricordano ogni giorno che l’emergenza non è affatto finita e che non è pensabile sguarnire il nostro sistema sanitario. In prospettiva, guardando anche alle tante strutture sanitarie di base che saranno realizzate con i fondi del PNRR, occorre pianificare come coinvolgere al meglio e in modo stabile questo personale e le sue professionalità. La pandemia ci ha insegnato che è fondamentale avere un sistema sanitario senza carenze di organico sia di tipo sanitario sia di tipo amministrativo, perché sia pronto a rispondere alle emergenze.”
E infine non mancano le polemiche. I componenti della commissione Sanità, Giorgio Pasqua, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Francesco Cappello, a conclusione dell’audizione in commissione per la proroga dei precari dell’emergenza Covid, hanno parlato di provvedimenti “inadeguati” alla situazione.
“Ancora una volta la montagna ha partorito il topolino, l’unica certezza sono le date stabilite dallo Stato che rinvia la scadenza di tutti i contratti al 31 dicembre 2022 lasciando immutato tutto esattamente com’è. Nessuna prospettiva sulla gestione del Covid, nessuna indicazione univoca alle Asp che continueranno ad essere superate da decisioni commissariali che al momento non hanno più senso di esistere. La manovra elettorale è servita, ma è destinata a lasciare l’amaro in bocca a parecchi”, affermano i deputati del M5S allArs.
“La Regione – dicono – si è mossa solo nel solco di quanto stabilito dallo Stato, cogliendo al balzo la possibilità della proroga post elezioni regionali sino al 31.12.2022 e rinviando a successive norme dello Stato il destino di quanti non rientrerebbero nelle procedure di stabilizzazioni previste dalla legge dello Stato nell’ultima finanziaria seguendo procedure concorsuali secondo la norma Madia. Considerato che la Regione non ha alcun piano di rimodulazione degli hub, drive in e Usca, non si capisce sulla base di quali criteri le aziende sanitarie provinciali dovrebbero realizzare piani di fabbisogno del personale per l’emergenza di cui però si prevede già una ridimensionamento del monte ore”.
“La stessa natura dell’atto portato in audizione, una misera circolare – concludono i deputati – attesta la grandissima debolezza dell’azione del governo regionale che è destinata ad aprire numerose vertenze sindacali. Vorremmo infatti capire come si conciliano le proroghe disposte con i concorsi in itinere, con le procedure di mobilità,con le stabilizzazioni ex Madia, solo per fare qualche esempio. Le incongruenze che sono state rilevate oggi in commissione sono tantissime”.
“In un momento in cui la variante Omicron 2 sembra non voler ancora allentare la sua morsa sulla Sicilia e in vista della cessazione dell’emergenza sanitaria apprendiamo con favore la decisione dell’assessore alla salute Razza di prorogare i contratti del personale impegnato nell’emergenza Covid” dice, invece, Totò Lentini, capogruppo dei Popolari e Automisti all’Ars. “È importante, così come avevamo chiesto e prospettato qualche giorno fa – osserva – che questo personale seguendo un percorso lineare posso pian piano essere stabilizzato nel tempo secondo il fabbisogno delle aziende sanitarie. La circolare dell’assessore fa riferimento appunto stabilisce, tra l’altro, che l’impegno di migliaia di persone in una fase delicata possa essere valutato a seconda della categoria professionale”, conclude Lentini.
“Siamo molto soddisfatti per la decisione dell’assessore alla salute Razza che oggi in commissione salute ha assicurato che per il personale sanitario e amministrativo impegnato nell’emergenza Covid è previsto il rinnovo dei contratti fino al prossimo 31 dicembre”. Lo dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, presente oggi ai lavori in cui l’assessore ha illustrato ai deputati l’atto di indirizzo che sarà emanato a tutte le aziende ed enti del sistema sanitario regionale, nei prossimi giorni, per prolungare l’impiego del personale. “Il personale amministrativo – spiega Amata – seguirà un percorso previsto dalle aziende sanitarie che faranno selezioni per la formulazione di graduatorie, anche a tempo determinato, per collaboratori amministrativi, assistenti amministrativi, operatori informatici e programmatori ed altre figure, prevedendo tra i requisiti la valorizzazione del servizio prestato durante l’emergenza pandemica”. Per i medici abilitati, ma senza specializzazione, invece spiega Amata “si prevede l’inserimento nelle strutture di emergenza 118 e nei pronto soccorso, dopo un corsi formativi per il riconoscimento dell’attestato di emergenza sanitaria territoriale che può essere organizzato anche dalle aziende sanitarie con il supporto del Cefpas di Caltanissetta. Per il resto del personale sanitario è previsto un percorso di stabilizzazione a parte”, conclude Amata.
“L’atto di indirizzo con cui l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, autorizza le aziende del Sistema sanitario regionale a prorogare i contratti in scadenza dei lavoratori assunti nell’ambito dell’emergenza Covid fino alla fine del 2022 è un importante risultato che abbiamo auspicato e per il quale abbiamo lavorato a lungo”. A dirlo il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, e il segretario regionale con delega alla Sanità, Marco Corrao. “Con questa direttiva – proseguono i sindacalisti – ci si avvia verso un percorso uniforme in tutta la Regione, così come da noi più volte sollecitato, e che speriamo possa portare alla definitiva stabilizzazione di questi precari. Come Cisl Fp, inoltre, siamo impegnati anche a livello nazionale, in Conferenza Stato-Regioni, affinché vengano incrementate le risorse a disposizione, al di là degli attuali tetti di spesa, così da permetterci di rinforzare la sanità siciliana nella sua globalità, ben oltre l’emergenza. Le criticità, da un punto di vista strutturale e degli organici, sono state sotto gli occhi di tutti ed è importante adesso agire al più presto possibile. La nostra priorità, d’altronde, è sempre quella di offrire servizi sempre più performanti ai cittadini, partendo dalla medicina del territorio, senza disperdere il prezioso patrimonio di risorse umane che abbiamo a disposizione in questo momento”.
“Abbiamo chiesto la proroga di tutti gli operatori sanitari ed amministrativi che stanno operando in Sicilia per l’emergenza Covid, mentre nella circolare illustrata dall’assessore Razza ci sono aspetti poco convincenti che rischiano di trasformare questa vicenda in una maionese impazzita”. Lo dicono il capogruppo Giuseppe Lupo ed i componenti del Pd in commissione sanità dell’Ars Antonello Cracolici e Giuseppe Arancio, a proposito della riunione della commissione durante la quale l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha illustrato la circolare sulla proroga dei contratti relativi ai cosiddetti “precari Covid”. “I dubbi che abbiamo esposto nel corso della riunione della commissione – aggiungono i parlamentari del Pd – riguardano la diversità di trattamento per le diverse figure interessate. La circolare indica infatti per le figure sanitarie, medici specializzati e non specializzati, infermieri ed operatori sociosanitari, per i quali è prevista una proroga fino al 30 giugno, nella prospettiva di una ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2022 per poi avviare le procedure di stabilizzazione. Per gli specializzandi, ovvero coloro che frequentano gli ultimi due anni delle scuole di specializzazione, la proroga si farebbe fino al 31 dicembre. Il personale amministrativo avrebbe una proroga al 31 dicembre, ma solo sulla base dei fabbisogni che dovrebbero essere valutati e definiti dai direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere, anche considerando una riduzione dell’orario di lavoro che potrà essere diverso per ogni singola azienda”. “Oltretutto – aggiungono Lupo, Cracolici ed Arancio – tutto questo avverrebbe sulla base di una circolare che non costituisce una fonte giuridica certa e dunque porterà i singoli direttori ad agire con una discrezionalità che aprirà una fase di difficile gestione. Anche perché gli incarichi dei direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere stanno a loro volta per scadere e molti di essi saranno ‘trasformati’ in commissari, i quali potranno lavorare con forti limitazioni rispetto ai loro attuali poteri”.
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