La Sicilia fanalino di coda nelle vaccinazioni. Anche con le dosi booster. È quanto emerge da uno studio effettuato da Lab24 e pubblicato oggi da “Il sole 24ore”. La ricerca offre uno spaccato nitido di come la campagna vaccinale dal suo inizio a oggi abbia offerto un Paese a due velocità e come, soprattutto, la Sicilia (al netto dei proclami iniziali) non sia mai riuscita realmente a invertire la rotta.
Infatti se a guidare la classifica delle immunizzazioni sono il Lazio e la Puglia, in fondo alla graduatoria c’è ancora una volta la Sicilia, che fin qui ha viaggiato a un tasso di vaccinazioni costantemente al di sotto della media.
Secondo i dati disponibili su Lab24 – così come riporta il Sole 24 ore -, in Italia il 54,1% della platea vaccinabile ha ricevuto la terza dose. La percentuale più alta è tra gli ultra 80enni (79,9%) e scende via via tra le classi d’età più giovani fino al 16% nella fascia 12-19 anni. Ma se Lazio e Puglia hanno il 53% delle persone vaccinate con la terza dose lo stesso non si può dire per la Sicilia, dove la campagna vaccinale sembra proseguire a ritmi decisamente più blandi.
Meno della metà dei siciliani vaccinabili, come riferisce lo studio pubblicato oggi, ha ricevuto la terza dose. Il 43,8% è il livello più basso tra le Regioni: un primato negativo che la Sicilia ha nelle classi d’età più avanzate (tra gli over 80 e i 50enni). La Regione autonoma è anche quella in cui più diffuso è l’atteggiamento no vax: il 18,1% non ha mai ricevuto una dose. La media nazionale è del 13,8%. In Puglia la voce si ferma al 10,5%.
E da lunedì, visto l’elevato numero di persone contagiate e gli alti tassi di ospedalizzazione la regione passa in arancione. “Non è una novità. L’aspettavamo già da qualche settimana e inesorabilmente è arrivata perché come sapete tutto è legato ai posti in terapia intensiva e sub intensiva“. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, incontrando ieri i giornalisti a Catania. “Mi dispiace – ha aggiunto – sapere dai medici che il 77% dei letti occupati riguardi persone che non hanno mai fatto il vaccino. Dispiace solo questo. Sul piano dell’attività commerciale e sociale la zona arancione per fortuna non comporta alcuna restrizione“.
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