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Dal successo contro Sinner alle aspettative per il 2024: Salvo Caruso si racconta ai nostri microfoni

Il suo 2024 ha già preso il via con alcuni tornei Challenge in Thailandia, e tra qualche giorno partirà per altri tornei

Un passato recente da 76 al mondo, poi una stagione condizionata dal Covid e altri due anni condizionati da alcuni problemi. Oggi però il 31enne tennista di Avola, Salvatore Caruso, “Sabbo” per tutti, è pronto a ripartire. Lui che proprio nel suo miglior anno (2020) fu capace di battere il neo campione degli Australian Open, Jannik Sinner (“già allora mi ero reso conto che avesse qualcosa di speciale”), oggi non si vuole “imporre” obblighi di classifica, ma ambisce a tornare a giocare nel tabellone principale degli Open. “Alla fine dello scorso anno – racconta Caruso – ho cambiato posto di allenamento, spostandomi da Siracusa a Palermo, ho cambiato parte del mio staff, mantenendo solo il mio allenatore Paolo Cannova”.

Il suo 2024 ha già preso il via con alcuni tornei Challenge in Thailandia, e tra qualche giorno Caruso partirà per altri tornei – tutti sul cemento all’aperto – in Bahrain e a Tenerife. “Siamo degli atleti giramondo – spiega – ma ne vale la pena perché di base mi reputo un privilegiato nell’aver fatto di questo sport che per me è una passione, il mio lavoro. Nelle mie prime uscite, anche se alcuni risultati non mi hanno premiato, ho ritrovato delle ottime sensazioni che non percepivo da tempo”.

Volgendo lo sguardo al passato, Caruso ricorda con piacere il suo terzo turno al Roland Garros condita con l’incontro sul centrale Philippe-Chatrier contro Djokovic davanti a 18 mila persone, così come ricorda un paio di occasioni che non gli hanno fatto chiudere gli occhi la notte: “ricordo i due match point nel 2016 a Roma contro Coric e non ci ho dormito una settimana. Poi sicuramente anche il match point nel 2021 in Australia contro Fognini. Forse avrei potuto fare qualcosa di diverso, ma è stata comunque una partita lunga e avvincente finita 14-12 al quinto set”. E proprio sugli aspetti mentali e sulla preparazione agli incontri Caruso mette l’accento: “il tennis è uno sport che ti allena a cancellare in fretta gli errori. Bisogna essere leggeri mentalmente quando si sbaglia un’occasione, pensando fin da subito a creare una nuova occasione. A me piace pensare che il mio compito dentro il campo sia quello di risolvere i problemi che mi crea l’avversario. Ovviamente se alla prima occasione non si riesce non devi bloccarti perché altrimenti perdi, ma andare avanti e continuare a cercare una soluzione”.


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