“I siciliani sono stanchi delle sedute spiritiche sia che si chiamino primarie sia che si tratti di cenacoli nei vari salotti romani del centrodestra. La gente è stufa di questi riti perché il tema è solo la spartizione. Ma noi siamo al 41 per cento e per loro il problema ormai è un altro. Non più trovare l’uomo o la donna che siano in condizione di battere De Luca, ma trovare il candidato che possa perdere con l’onore delle armi e cercare di posizionare il più possibile i deputati uscenti: questo vale sia per il centrodestra sia per il centrosinistra”. Così Cateno De Luca, leader di Sicilia vera e candidato alla presidenza della Regione sciliana, incontrando i giornalisti e simpatizzanti a Palermo. Insieme all’ex sindaco di Messina anche l’europarlamentare Dino Giarrusso, leader del movimento nazionale “Sud Chiama Nord” e vicepresidente della Regione designato, nonché il portavoce, l’ex Iena, Ismaele La Vardera.
“Noi non vogliamo deputati uscenti né chi è stato il responsabile della gestione dello sfascio di questa terra – ha proseguito De Luca – la nostra strategia punta a un cambiamento radicale, non solo negli argomenti ma anche negli uomini e nelle donne, ma soprattutto battere la banda bassotti politica”. In tutto, ha detto De Luca, sono nove le liste a sostegno del suo progetto politico per un totale di 558 candidati.
E tra i nuovi ingressi, anche l’ex capogruppo al consiglio comunale del capoluogo Igor Gelarda ufficializzato stamane: “Da oggi non faccio più parte della Lega, mi sono dimesso da ogni incarico che ancora detenevo dentro il partito – ha commentato Gelarda – dopo 4 anni di battaglie su strada sono molte le ragioni che mi hanno spinto a questa scelta sofferta. Quel progetto della Lega siciliana che mirava al federalismo e all’autonomia della Sicilia non esiste più. Non c’è più nessuna attenzione verso le famiglie e i bisogni della gente. E soprattutto il progetto di Matteo Salvini sarebbe dovuto essere in totale rottura con il vecchio modo di fare politica in Sicilia mentre non è accaduto”.
“Lagalla è stata un’operazione al ribasso della più becera partitocrazia e il fatto che a oggi manchi ancora la Giunta è una grande vergogna”. Lo ha detto Cateno De Luca, leader di Sicilia cera e candidato alla presidenza della Regione siciliana, incontrando i giornalisti. “Il sindaco di Palermo è prigioniero di un sistema, della stessa cupola politica che tiene in ginocchio e condiziona la Sicilia – ha proseguito – perché in questo momento Lagalla è condizionato da Cuffaro, da Lombardo, da Miccichè, dai Romano di turno. Quando diciamo che dobbiamo togliere dalle loro mani il ‘bancomat’ vale anche per liberare i palazzi municipali da questa cupola. E il fatto che una città come Palermo a distanza di un mese non abbia la sua giunta è veramente un’indecenza. Un debutto pessimo che conferma come Lagalla sia stata un’operazione in provetta”.
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