L’ultimo caso riguarda un cucciolo di delfino ‘stenella coeruleoalba’ che il team del museo di storia naturale di Comiso guidato da Gianni Insacco, ritiene presenti “ancora le pieghe fetali sulla pelle e segni dei denti dei propri simili – piccole striature parallele – che hanno provato a mantenerlo in vita sorreggendolo in superficie per farlo respirare”.
Gli altri delfini avrebbero cercato di salvarlo. In questo caso su segnalazione della Capitaneria di Porto di Pozzallo, sono giunti sul posto il veterinario dell’Asp di Ragusa, Giorgio Lo Magno, e di Insacco.
“Il delfino è stato prelevato e trasferito nel Laboratorio Scientifico del Museo Civico di Storia Naturale di Comiso – informava lo stesso organismo museale – per effettuare i prelievi e glistudi per conoscere le cause del decesso, in collaborazione con l’Asp di Ragusa e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia”.
Sono tre gli esemplari giovani di delfino, spiaggiati sulle coste iblee negli ultimi 10 giorni, due a Santa Maria del Focallo nell’Ispicese e l’ultimo a Scoglitti, nel Vittoriese. Coinvolte anche le associazioni Oipa, Wwf, con i volontari Riccado Zingaro e Oleana Prato, la biologa marina e ricercatrice Clara Monaco, oltre a capitaneria di porto, al Museo civico di storia naturale di Comiso e l’Istituto zooprofilattico. Stretti contatti anche con altri organismi che si occupano del monitoraggio dei cetacei.
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